LISTA GENERALE RELAZIONI







RELAZIONE COMPLETA SCARICABILE

 

AGO DEL CRIDOLA
Via La Cruna dell'Ago

relazione: Gianmario Meneghin, salita del 14/8/2016

Primi salitori: Gianmario Meneghin con Alessandro Marengon, Giorgio Venturelli, Fulvio Durigon e Christian Casanova, terminata il 14 agosto 2016
Sviluppo: 245 m+190 m sulla via Costacurta-Reginato
Difficoltà complessiva: via a spit
Difficoltà massima: 7a
Tempo previsto: 6h
Roccia: da buona a molto buona sul nuovo percorso a spit
Materiale: rinvii, set di nut e friend (per integrare e per l'uscita sulla Via Costacurta-Reginato).

relazione completa e racconto pdf

 


 

 

 

 


AGO DEL CRIDOLA , m 2389

Via La Cruna dell'Ago (Parete S)

Il versante S del Cridola è caratterizzato da una grande cengia, che taglia a circa metà altezza la parete del monte(la grande cengia mediana ). Sopra la stessa, si staglia inequivocabile la sagoma dell'Ago del Cridola, particolarissimo pinnacolo isolato nel corpo della montagna, e ben visibile dalla parte del Rifugio Padova.
Sotto la cengia, 250 m di salto formano una lunga fascia rocciosa che offre un'ottima qualità della roccia. Lungo uno di questi colatoi corre la rinomata e ormai classica Dino e Maria . Più a dx, sotto l'Ago, si svolge invece La cruna dell'Ago .
La via è chiodata quasi interamente a spit da 10 mm fino al tiro prima della cengia mediana; va integrata comunque in alcuni tiri con friend e nut medi per la chiodatura a tratti distanziata. La via nonostante la chiodatura a spit non è da sottovalutare sia per le difficoltà tecniche che oggettive. Confluisce nei tiri finali sulla vecchia via Costacurta-Reginato che permette di raggiungere la vetta dell'Ago.

ACCESSO:
Dal Rifugio Padova , raggiungibile da Domegge di Cadore in auto, si segue il sent. 346 che conduce a Forcella Scodavacca (1h30 ca.). All'inizio della parte pianeggiante della Forcella Scodavacca si lascia il sentiero per portarsi a sinistra verso la base della parete (ometti) dopo aver oltrepassato un canalone che porta il ghiaione verso valle. Targhetta alla base della via.

RELAZIONE:
L1: Dalla targhetta con nome alla base seguire la linea degli spit (32 m; 5c; 8S, 2SF).
L2: Si prosegue la scalata con andamento obliquo a dx fin sotto un tettino (20 m; 6a; 6S, 2SF).
L3: Ancora leggermente verso dx fino a una comoda cengia (40 m; 6b; 10S, 2SF).
Per il tiro successivo spostarsi 5 m a dx dove c'è un'altra sosta più comoda per fare sicura e per vedere il compagno.
L4: Salire ancora verso dx (tralasciare una prima sosta utile in discesa) fino alla sosta in cima a un pulpitino (22 m; 6c; 7S, 2SF).
L5: Risalire il secondo canalone fino all'attacco del sesto tiro (35 m; 1°; 2SF).
L6: Salire prima verso sx per poi puntare la grotta dove si sosta sul margine sx (32 m; 6c; 8S, 2SF).
L7: Si prosegue fino a una sosta a spit su una cengetta sotto un tettino (15 m; 5°; 1CL, 2SF).
L8: Superare a sx il tetto passaggio atletico e poi continuare con andamento verso dx (40 m; 6c+/7a; 8S, 2SF).
L9: Proseguire salendo verso dx (25 m; 6a 2S, SF).

Qui termina il percorso nuovo di La Cruna dell'Ago.

L10: Corrisponde ad un tentativo di variante di ignoti. Conduce fino alla cengia mediana alla base della cuspide dove parte il camino-fessura evidente che porta alla vetta (50 m; 6°; 2CF).

Da questo punto ci si innesta sulla vecchia via Costacurta-Reginato all'Ago (anno 1974). La relazione è desunta dal sito della sezione CAI XXX Ottobre di Trieste .

L11: Si segue lo stretto camino su roccia discreta, a tratti buona, per uscire a sx ad una sosta. (40m; 4°+, 5°; 1C, 2CF).
L12: Si continua lungo la fessura-diedro su buona roccia per una quindicina di metri fino ad un gradone, sul quale si può anche fare una sosta intermedia (2C). Si riprende, sempre su buona roccia, la fessura-diedro, che inizia allargata a stretto camino con due blocchi incastrati. Lo si supera, per continuare sempre lungo una fessura-diedro fino alla terrazza alla base dello spigolo finale dell'Ago (50m; 5°, 5°+; 3C, 2CF, 1SF).
L13: Si segue, su roccia non molto buona, il largo spigolo finale sul suo lato SW, andando a sostare in cima all'Ago dove si sosta su un gran masso incastrato (50m; 4°+).

DISCESA :
Per la discesa ci sono due possibilità.
•  a doppie lungo il versante di salita
CD1: 50 m da 1S di calata con anello sulla paretina dietro il sasso incastrato sulla cima dell'Ago, ci si cala arrivando su una cengia che ritornando verso S riporta alla sosta dell'ultimo tiro (con 1S con maglia rapida).
CD2: doppia da 60 metri riporta alla grande cengia mediana.
Da qui si scende camminando lungo il ghiaione e arrampicando per facili rocce fino alla sosta con 2CF dove comincia la serie di doppie che seguendo la linea di salita riporterà alla base.
NB: su alcune doppie si consiglia di ripassare dei rinvii per facilitare gli arrivi alle soste e prestare attenzione a come tirare le corde per non rischiare di incastrarle.
b) verso la Forcella Scodavacca
(Discesa da relazione CAI XXX Ottobre )
Dalla cima dell'Ago bisogna dapprima raggiungere la cresta rocciosa (lunga una sessantina di metri) che lo collega al corpo del Cridola, quindi scendere alla grande cengia mediana, che si seguirà verso est raggiungendo Forc. Scodavacca lungo un canalone ghiaioso.
Dalla cima si scende in versante nord lungo un caminetto (3°), fino ad una sosta con 2CF (20m). Dalla sosta ci si cala arrampicando alcuni metri lungo un breve caminetto (3°), per poi attraversare una decina di metri verso dx (or.), toccando la cresta rocciosa, che si segue per facili roccette sul lato W fino al forcellino con il corpo del monte.
Dal forcellino si scende in versante E (dx or.) lungo un canale ghiaioso per ca. 40m. Dove questo diventa poco praticabile, si traversa verso sinistra (or.) per ca. 40m lungo roccette e cengette (1°), raggiungendo un altro canale di roccia chiara, che si segue per altri 40m ca. (2°).
Dove questo si fa più ripido, si traversa ancora a sx (or.), per prendere un terzo canale che si segue per altri 30/40m (2°), e anche in questo caso, dove diventa più ripido, si traversa di nuovo a sx (or.) fino a delle ghiaie (1°) che, verso dx (or.), riportano al canalone finale. Verso dx per cengette e facili rocce si scende (40 m) fino alla cengia mediana (ometti lungo la discesa).
Si segue la gran cengia lungamente, ma senza difficoltà, in direzione di Forc. Scodovacca come per la Via Valentina - vedi (2h30 dalla cima alla Forcella).

La Cruna dell'Ago
Dedicata a mio padre Mario e mio figlio Elia

•  di Gianmario Meneghin

Qualche anno fa passando su per forcella Scodavacca, avevo visto una possibile bella linea sulla Cima Maddalena e da li a poco assieme a degli altri amici sempre del Gruppo Rocciatori “RAGNI”avevamo aperto “Generazioni”una bella vietta che abbiamo dedicato a un vecchio “Ragno”scomparso Lanfranco Cicci Cattel.
Nei momenti di riposo durante l'apertura tra un tiro e l'altro guardavo l'Ago del Cridola dirimpettaio proprio della via che stavamo aprendo,e mi chiedevo quante vie,a parte la via Costacurta-Reginato,andassero su per quella parete di quasi 500 metri fino in cima.
Dopo essermi informato sugli itinerari e aver scoperto che non c'erano altre vie che salissero il pinnacolo più bello del Cridola ho pensato di aprirne una nuova io.
Cosi un po' alla volta ho cominciato a portare su alla base il materiale che mi sarebbe servito per aprire una via come e dove volevo io.
Come, perché volevo aprire un itinerario con protezioni sicure,e dove,perché volevo cercare oltre alla linea logica anche la difficoltà sulla roccia migliore.
Ho aperto i primi tiri da solo in auto sicura,mettendo una corda fissa per risalire nelle volte successive fino a dove ero arrivato nell'apertura,poi vedendo che da solo la cosa veniva tirata troppo per le lunghe mi sono fatto assicurare da degli amici che si sono generosamente alternati nelle varie volte che siamo saliti dal Rif. Padova fino a questa nuova creatura che pian piano stava crescendo.
Domenica 14 Agosto 2016 con Christian Casanova abbiamo chiuso il conto.
Avrei voluto fare una linea completamente nuova ma il diedro camino degli ultimi tiri era un opera d'arte naturale che non aveva bisogno di altro e visto che proprio sulla cima il sasso incastrato dove c'è la sosta di vetta crea un grosso foro proprio come il buco per far passare il filo negli aghi per cucire ,“La Cruna dell'Ago” mi sembrava il nome appropriato.
Ringrazio chi è venuto con pazienza a condividere l'apertura di questa modesta via, Alessandro Marengon il nostro instancabile cyborg d'acciaio, Giorgio Venturelli, Flavio Durigon compagno di mille avventure nonché uno dei miei migliori amici e la domenica finale, il fortissimo e simpaticissimo Christian Casanova l'alpinista ingegnere futura guida alpina che ha appena aperto una via molto dura con poche protezioni la "Via Marty" sulla bellissima parte Nord-Est del Mimoias.
Un doveroso ringraziamento va anche a Paolo De Lorenzo e Barbara Super gestori del Rif.Padova che con la loro esperienza, ospitalità e cortesia sono sempre presenti e disponibili per alpinisti, escursionisti e soccorritori in uno dei rifugi meglio gestiti delle Dolomiti.
Era tanto che volevo dedicare una via a mio padre e mio figlio… la Cruna del Ago è per loro.

 

 

 

 

 

 

SITI GEMELLI

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

AVVERTENZA: le relazioni, internet e sulle guide cartacee, sono compilate con la massima coscienziosità ma non si garantisce per eventuali errori o incompletezze. L'uso delle informazioni contenute in esse è a proprio rischio. Gli autori e l'editore non si assumono quindi nessuna responsabilità per eventuali incidenti o qualsiasi altra conseguenza.

 

 

 

 

CORREZIONI ed AGGIORNAMENTI

Nessuna correzione o aggiornamento da segnalare.

IMMAGINI AD ALTA DEFINIZIONE SCARICABILI




GALLERIA IMMAGINI

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Contatori visite gratuiti