ERICH ABRAM
(1922 - vivente)
Bolzanino, svolse una grande attività alpinistica ma fuori dai clamori e dalla grande visibilità, di cui l'alpinismo degli anni '50 e '60 ancora godeva. Prima della Seconda Guerra studia ad Innsbruck, dove inizia ad arrampicare già su altissime difficoltà e dove conosce suoi futuri compagni di cordata come Gombocz (con lui sulla sua via forse più famosa, lo Spigolo Sudest del Piz Ciavazes dell'anno 1950) ed altri grandi come Hermann Bühl.
Nel corso della guerra fu arruolato e mandato in Russia, dove sopravvisse alla terribile epopea delle truppe alpine italiane, quindi in Grecia per poi chiudere la guerra in un campo di concentramento russo, rientrando a casa solo nel 1948, uno fra i pochi sopravvissuti del campo. Lavora per varie aziende: la Montecatini a Bolzano e poi a Milano.
Appena rientrato, spronato dalla sorella che bazzica nell'ambiente dei Bergler di Bolzano con ottimi risultati, riprende contatto con le montagne, con ripetizioni di polso (prima alle Vinatzer alla Marmolada e alla Furchetta, praticamente tutte le vie della nordovest della Civetta). Grazie a queste scalate è accettato dai "senatori" dell'Hochgebirgegruppe dell'AVS. Come dice lo stesso Erich, in quegli anni era necessario essere parte di qualche gruppo data la scarsità di materiali a disposizione. Fra le nuove vie in Dolomiti spicca l'ormai frequentatissimo Spigolo Sudest del Ciavazes.
Nel 1954 viene selezionato per la spedizione nazionale italiana al K2, nella quale da un preziosissimo apporto fino alle ultime fasi dell'"assalto".
Al rientro inizia a coltivare un'altra sua grande passione: il volo, ottenendo il brevetto di pilota ed iniziando una pionieristica fase del Soccorso Alpino con il piccolo Piper che pilotava.
itinerari presenti nel sito e biografie collegate
Piz Ciavazes - Spigolo Sudest, con K. Gombocz