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SPIZ DI MEZZO
Via Miotto-Bee-Gianeselli (Parete Nord)
relazione: Saverio D'Eredità, salita del 29/8/2013
Primi salitori: Franco Miotto, Riccardo Bee, Gianni Gianeselli, 19 giugno 1976
Sviluppo: 500 m
Difficoltà complessiva: TD+
Difficoltà massima: 7°-
Tempo previsto: 5 - 6 ore
Roccia: da buona ad ottima; alcune scaglie mobili sul giallo, ottime le sezioni di roccia grigia
Materiale: friend, una scelta di chiodi (soste da rinforzare)
relazione completa in pdf
SPIZ DI MEZZO, m 2347
Via Miotto-Bee-Gianeselli (Parete Nord)
Nel regno silenzioso degli Spiz si nasconde questa piccola perla della fortissima cordata Miotto-Bee-Gianneselli che supera la vertiginosa parete N dello Spiz di Mezzo con un linea di salita molto logica ed elegante non a torto considerata una delle più belle e difficile delle Dolomiti Zoldane.
Si tratta di una scalata impegnativa e a tratti decisamente sostenuta, su roccia molto buona salvo che per i tiri centrali dove le sin qui non molte ripetizioni non hanno ancora ripulito alcune scaglie instabili. Non inganni la non eccessiva lunghezza dell'arrampicata in quanto il lungo avvicinamento, l'ambiente selvaggio e l'impegno di alcuni passaggi (in particolare la difficile fessura gialla nella parte centrale della via) riservano questa salita ad alpinisti esperti e preparati. Le soste sono quasi tutte chiodate ed anche lungo i tiri la chiodatura è discreta anche se a tratti poco affidabile, per quanto di valore storico (sono ancora presenti i chiodi artigianali di Miotto) soprattutto nel tiro chiave dove è necessaria una attenzione. Molto bello per qualità della roccia ed eleganza dell'arrampicata il penultimo tiro su una fantastica parete nera che sembra fatta per essere scalata.
Accesso:
Dal Bivacco Carnielli come per lo Spigolo Gianneselli (vedi Dolomiti Orientali vol. 1, Itin. 050 ) si oltrepassa lo spigolo scendendo su una larga banca ghiaiosa poche decine di metri quando sulla dx si apre un sistema di rampe e fessura inclinate da dx a sx. Qui si attacca. 20 min. dal bivacco.
Salita:
1)
Salire lungo la rampa inclinata sfruttando le belle fessure di roccia solida. 40 m; 3°; 2CF.
2)
Continuare per la rampa/fessura o meglio uscendo un po' a sx su terreno esposto ma ben articolato. Si scala un breve caminetto (3°+) oltre il quale si raggiunge una spalla detritica sulla verticale della parete che qui si mostra in tutta la sua altezza. Sosta da attrezzare. 50 m; 3°, 3°+.
3)
Salire i facili gradoni detritici verso la base della parete. L'attacco vero e proprio della via si trova in corrispondenza di un diedro grigio evidente. Clessidra alla base. 60 m; 2°; 1CLF.
4)
Scalare il bel diedro grigio di roccia ottima (5°-) uscire a dx su un terrazzino e rimontare una paretina a dx della fessura che costituisce la prosecuzione del diedro (4°+) sostando in una comoda nicchia sotto un tetto. 35 m; 5°- poi 4°, 4°+; 3CF.
5)
Portarsi sotto il tetto, che si supera sul margine sx con bei movimenti su bellissima roccia grigia lavorata (p. 5°+, 1C) quindi scalare la bella fessura diedro regolare fino ad una larga cengia detritica alla base della sezione gialla della parete. 40 m; 5°+, poi 4°+; 2C, 1CF+CL.
6)
Seguire la cengetta verso sx una decina di metri quindi salire una paretina ai margini tra roccia grigia e gialla su scaglie malsicure (4°+) obliquando leggermente a dx e sostando su una piccola cornice una decina di metri sotto un piccolo tetto che dà accesso alla fessura centrale. 20 m; 4°+; 2CF.
7)
Tiro chiave, molto sostenuto. Chiodi non sempre affidabili. Spostarsi pochi metri a sx quindi in verticale su roccia gialla portarsi sotto il tetto (6°-, 2C) che si supera a sx con difficile movimento (6°+/A0; 1D, 1C). In verticale per roccia gialla con alcune scaglie instabili e arrampicata molto sostenuta (6°+ 2C) si va a prendere una stretta fessurina leggermente strapiombante che si scala interamente (7°-, 2C e 1CU) fino alla sosta, appesi. 30 m; 6°+, p. 7°-; 7C, 1D, 1CU, 3CF.
8)
Ancora lungo la fessura, qui più larga e leggermente più facile (5°+, 1C, 1CU) fin sotto il grande tetto che sormonta la parete (possibile sosta, appesi su 2C con maglia rapida). Abbassarsi pochi metri e traversare verso dx su buona roccia (5°, 1C). Proseguire il traverso, esposto ma non difficile su roccia ottima per circa 5 m; quindi salire in verticale ad una profonda nicchia alla base di una fessura-camino. 25 m; 5°+, poi 4°+; 5C (2 di sosta), 1CU, 3CF.
9)
Spostarsi 2 m e superare uno strapiombo secco (6°) quindi un po' a dx per una paretina strapiombante ma con buone prese (1C e 1 clessidra) che dà accesso alla fessura camino. Risalirla con bella arrampicata d'opposizione (5°+, 1C) e superare la difficile strozzatura che la chiude (6°) quindi più facilmente al terrazzino dove si sosta comodamente. 30 m; 6°; 2C, 1CL, 2CF.
10)
Per il breve caminetto prosecuzione della fessura sottostante o le rocce alla sua sx salire ad una larga cengia detritica. Percorrerla verso sx circa 20 m; ad superare un gradino quindi portarsi alla base di una parete di roccia scura dove si attrezza una sosta (ometto dentro una piccola nicchia con clessidra). 30 m; 4°poi 1°.
11)
Scalare con arrampicata entusiasmante su roccia ottima e ben appigliata la parete soprastante (4°+/5°, 1C difficile da trovare) tenendo come direttiva una piccola fascia strapiombante. Superarla con un innalzamento atletico (5°+, 1CL) quindi con andamento leggermente obliquo a sx su parete verticale (5°, 2C) fino ad una cengetta dove si sosta. 45 m; 5°, p. 5°+; 3C, 1CL, 1CF.
12)
Traversare a sx sulla cengetta di roccia solida per una decina di metri quindi in verticale per belle rocce appigliate si esce sulla larga cengia detritica che fascia la parete sommitale dello Spiz. Risalire con cautela la banca attrezzando una sosta dove possibile. 50 m; 4°+ poi 1°.
Discesa:
Percorrere la larga cengia detritica verso sx (est) seguendo tracce ed ometti aggirando la testa sommitale dello Spiz fino ad un intaglio tra Spiz di Mezzo e Spiz Sud. Da qui la cima si raggiunge scalando un camino con masso incastrato (80 m, 3°).
Scendere dalla cima alle ghiaie sottostanti, per un canale (p. 1°, detriti) ed aggirare il torrione sommitale in direzione dello Spiz Sud (quindi a S), portandosi all'ampia sella fra i due Spiz.
a)
a corde doppie
Da qui esiste una discesa a doppie, la prima delle quali si trova nell'avvallamento tra Spiz di Mezzo e Spiz Sud: una prima CD di 60 m deposita su un tratto di canale che si può scendere arrampicando (30 m, 2°) fino ad un'ultima CD da 20 m che deposita alla fine della Via Normale e al bivacco (ore 1 dalla cima).
b)
per la Via Normale
Dalla sella si continua a scendere per la normale, ci si porta in cima allo Spiz Sud, dove iniziano i segni rossi. Da qui si scende per roccia delicata in versante S, traversando poi per una cengia verso dx, scendendo una paretina (p. 2°) e continuando a dx per un'altra cengia più ampia. Senza arrivare al suo termine si scende per roccette fino ad una macchia di mughi (anello per doppia eventuale). D'ora in poi ci teniamo preferibilmente nel canale, con un digressione a sx (pp. 2°, segni rossi). Arrivati sui prati si va a sx fino al bivacco. Ore 1 - 1,30 dalla cima al bivacco.
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