SFINGE DELLA GRAUZARIA, m 1860

Via Normale (Versante W)

Generalmente usata come via esclusivamente di discesa, è un percorso su terrazze rocciose e detritiche, segnalato nella prima parte fino all'uscita della Via Gilberti-Soravito. L'ultimo tratto fino in vetta, su ripide roccette con detriti, è guidato da sporadici ometti.

Già nota come Anticima Nord, deve il suo nome di Cima della Sfinge al profilo di volto umano che caratterizza la parte alta del verticale spigolo N (Spigolo del Naso). L'ometto di vetta non è posto sull'ampio terrazzo di mughi soprastante il Testone della Sfinge, ma su un risalto di cresta più alto a Sud del terrazzo. (cit. A. De Rovere, M. Di Gallo, Guida dei Monti d'Italia, Alpi Carniche I , 1988).

Alla data odierna è presente anche un ometto di vetta in corrispondenza del Testone della Sfinge, all'interno del quale, si trova una scatoletta di plastica con alcuni foglietti di carta, purtroppo imbevuti d'acqua e incollati fra loro, dove ci sono i nomi dei recenti salitori delle impegnative vie della Sfinge.

Si ricorda anche che la precedente altimetria (riportata sia nella Guida dei Monti d'Italia sia nella recente Alpi Carniche-Alpi Giulie e basata sulle quote delle tavolette IGM, riportante la vetta della Sfinge a 1754 m) è stata qui modificata prendendo a riferimento la nuova Cartografia Tecnica Regionale.

ACCESSO:

Dal Rif. Grauzaria (1.250 m) risalire il canalone del Portonat (segn. 444) fino a 100 m prima della seconda diramazione dove si lascia il percorso segnalato per attraversare a sx sui detriti, fin sotto il marcato spigolo NW della Creta Grauzaria, oltrepassarlo e proseguire fino alla base delle rocce del versante W della Cima della Sfinge, a 1550 m ca. dove si nota un marcato bollo rosso indicante l'attacco della via, alla base delle rocce del versante W della Cima della Sfinge.

RELAZIONE:

Seguendo i segni rossi, in parte sbiaditi ma ben visibili, si giunge, attraversando in salita quasi tutto il versante, al punto più alto del percorso segnato, presso un bel ciuffo di mughi. I bolli rossi proseguono ora in discesa, superando un camino quasi verticale (II) e puntando al caratteristico gendarme che forma la forcelletta di uscita della via Gilberti-Soravito. In quel punto terminano i segni rossi, che con tutta evidenza, possiamo dedurre siano stati fatti per facilitare la discesa dei salitori della via classica citata. Dal punto più alto raggiunto dal percorso segnato, cioè presso il ciuffo di mughi (rif. M1 nella foto), si sale la soprastante paretina ben articolata e i successivi gradoni, seguendo gli ometti segnavia, deviando verso dx in direzione di un avvallamento che porta in alto in direzione di un altro mugo (rif. M2 nella foto) superando una paretina affiancata da una bancata rocciosa sulla dx. Dal mugo (M2), una invitante rampa obliqua sale verso sx e porta in breve alla forcelletta della Cima della Sfinge. L'ometto di vetta, che si trova su un risalto più a Nord e da qui è ben visibile, si raggiunge facilmente rimanendo sul lato E della crestina terminale. Dalla Cima della Sfinge appena raggiunta, si può scendere al Testone della Sfinge scendendo la cresta NW, rimanendo sul suo lato W, con pass di I e II grado, fino ad una cengia (ometto) che permette un facile attraversamento verso dx (faccia a valle) dove finalmente si posa il piede sul lungo terrazzo inclinato con mughi, al termine del quale c'è l'ometto di vetta del Testone della Sfinge quotato 1816,2 sulla CTRN, abbastanza concorde con la CTR5000 (cartacea e meno dettagliata) che riporta un 1810,7 ma completamente discordante con la Guida delle Alpi Carniche nella quale la quota indicata è di 1754 metri.

DISCESA:

Avviene per la via di salita.