PALA DI POPERA, m 2582
Via Baumgartner (Parete S)
Via storica che sale con andamento contorto, ma logico per la sua epoca, la parete sud nella sua parte centrale, sotto la verticale della cima, sfruttando i punti deboli della parete che appare spesso verticale e di difficile risoluzione. La qualità della roccia non si distingue dalle altre salite della zona, non certo conosciute con la fama di solidità rocciosa, ma consente comunque un'arrampicata di soddisfazione per chi si vuole cimentare su percorsi alpinisti di questo tipo. Sul tracciato ci sono pochissimi chiodi e tutti datati, segno inequivocabile della frequentazione pressoché nulla, nonostante l'ambiente risulti favoloso e con ottima visuale sull'intero gruppo Popera/Croda Rossa di Sesto. La stessa cima della Pala, che risulta essere il più pronunciato rilievo della catena che si collega da oriente alla Croda Rossa, è una vetta appartata e particolarmente suggestiva, che difficilmente verrà raggiunta per la via normale, sicuramente seguita più in discesa per il rientro, che in salita. Un recente crollo nella parte alta della via, ha interessato l'uscita del camino sommitale, aumentando le difficoltà di arrampicata ed il rischio di smuovere i blocchi che ostruiscono il camino. Per quanto sopra elencato la via è consigliata ad alpinisti preparati ed abituati ad ambienti malsicuri e roccia non proprio ottima, sebbene nel complesso buona; questi saranno sicuramente appagati anche solamente dall'ultimo tiro di corda.
Accesso:
Dal Rifugio Berti prendere a dx il sentiero che conduce alla Forcella di Popera (2298 m) piegando successivamente a sx lungo tracce di sentiero che si raccordano al sentiero per Passo della Sentinella. Giunti sotto la conoide detritica-erbosa sottostante la parete della Pala, salire in direzione della verticale del profondo camino che incide verticalmente il massiccio stesso a partire dal suo vertice. Portarsi leggermente a sx della verticale del camino, alla base di un camino leggermente obliquo verso sx. 1 ora dal rifugio.
Salita:
1)
Percorrere il camino obliquo a sx, inizialmente su roccia pessima, migliore verso l'alto, superando una prima strozzatura ed affrontandone successivamente una seconda più verticale, ma su roccia buona, uscendo ai piedi di una fessura-camino scura prosecuzione del camino stesso. 40 m; 3°, 3°+; 1CF.
2)
Piegare decisamente a dx superando un muretto verticale (4°) per uscire dall'antro del camino, giungendo in parete aperta, ma coricata; attraversare orizzontalmente (3°; 1CL) in direzione del fondo del grande camino ben visibile, che taglia la parete in tutta la sua altezza. Poco prima della verticale del camino salire la bella fessura di roccia solida (12 m; 4°) che conduce sul fondo dello stesso. 40 m; 3°, 4°.
3)
Salire la soprastante parete compresa fra una fessura a sx ed il fondo del camino a dx, su roccia inizialmente buona e articolata. Si entra successivamente nella fessura di sx che presenta qualche blocco mobile, uscendo appena possibile verso sx su un accenno di cengia fino alla radice di una caratteristica fessura verticale. Salire la fessura su roccia buona, raggiungendo un piccolo terrazzino spiovente posto a dx di un chiodo vecchio con anello, dove è possibile raccordarsi al fondo del grande camino (via originale); conviene sostare sul terrazzino, più comodo rispetto al fondo della fessura. 35 m; 4°; 1C.
4)
Tornare sulla fessura che in questo tratto diviene più verticale e con qualche chiazza d'erba nel suo fondo; salirla direttamente superando alcuni piccoli strapiombi ed uscendo su una cengia ai piedi di pronunciati tetti gialli, facendo attenzioni ai grossi blocchi instabili che la costituiscono. 15 m; 4°+; 1CF.
5)
Seguendo la comoda cengia verso dx (1°) entrare sul fondo del camino e superare alcuni balzi verticali facendo attenzione a qualche blocco instabile (3°+) fino al raggiungimento della soprastante cengia che si segue in orizzontale verso sx fino al suo termine. 55 m; 1°, 3°+.
6) Dalla fine della cengia innalzarsi brevemente in obliquo a sx sulla parete appoggiata di roccia buona, uscendo su uno spigolo netto, caratterizzato da un torrioncino di blocchi alquanto instabili; aggirato il torrioncino a sx, scendere la sottostante fessura (5 m, 3°) poggiando piede sul sottostante canale detritico posto alla base di un evidente camino chiuso in alto da un recente crollo di blocchi; salire il canale su detriti mobili, raggiungendo la base del camino, tenendosi preferibilmente a sx dello stesso. 30 m; 3°.
7)
Salire il camino su roccia discreta, cercando di stare il più possibile esterni, raggiungendo l'uscita ostruita da un recente crollo di blocchi; superare lo strapiombo d'uscita formato dai blocchi stessi (p. 4°+) facendo attenzione a non smuovere gli equilibri precari, ma tenendosi il più possibile esterni rispetto alla strozzatura ed uscendo su un antro di detriti instabili fino a raggiungere la soprastante forcellina ai piedi dello spigolo sommitale. 40 m; 3°, p. 4°+.
8) Seguire fedelmente il filo del magnifico ed aereo spigolo con buone possibilità di protezione ed arrampicata molto divertente su roccia ottima fino ad un terrazzo detritico posto a pochi metri dalla cima. 60 m; 3°.
Salire gli ultimi metri di 2° raggiungendo la bella cima con ometto, evidentemente poco frequentata.
Discesa:
Dalla cima scendere lungo la cresta N su roccette e detriti; poco sotto, sulla sx, si nota un cordino con maglia rapida per ev. CD; tenere ancora per un tratto la cresta, quindi piegare verso sx su cengette detritiche, scendendo in direzione di un successivo ancoraggio su spuntone; qualche metro sopra lo spuntone con cordino, si nota un 1CF per calata in corda doppia.
CD1: 40 m, si supera un cordino su spuntone e si raggiunge un successivo ancoraggio su grosso spuntone.
CD2: 40 m fino alla sottostante forcella posta ai piedi della Guglia Segato, ove ha inizio il canalone SO della Pala.
Scendere verso sx lungo il canalone, inizialmente stretto (2°), poi più ampio fino a raggiungere la prosecuzione dello stesso esposta a S, tornando alla base della parete S della Pala. Da lì al Rifugio Berti (2 ore dalla cima).