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MONTE CIAREIDO
Via #Svevannamelia

relazione: Andrea Lucchi e Marco Russo, salita del 24/9/2016

Primi salitori: Andrea Lucchi, Marco Russo, 16 giugno 2016
Sviluppo: 160 m

Difficoltà massima: 5°
Tempo previsto: 2-3h
Roccia: buona ma da ripulire
Materiale: NDA

 

relazione completa in pdf

 


 

 

 

 


MONTE CIAREIDO, Spallone Sud, m 2300 ca.

Via #Svevannamelia (Parete SE)

Via completa nel suo insieme, caratterizzata da arrampicata in placca, diedro e spigolo-cresta. Ideale per iniziare a muovere i primi passi su vie di arrampicata con la sicurezza di soste con spit e golfari.

ACCESSO:
Dal parcheggio di Pian dei Buoi seguire l'ampia carrareccia che porta al Rifugio Ciareido. Poco prima di quest'ultimo, si stacca a sx il sentiero 272 per il Rifugio Bajon. Seguirlo in piano fino a quando non si nota a dx una traccia che punta alle pareti dello spallone. Dopo alcuni minuti per tracce incerte e poi per sentiero più marcato, si transita nei pressi di un conoide detritico. Risalire il faticoso ghiaione, meglio sul suo lato sx, fino ad arrivare sotto lo sperone caratterizzato da tetti gialli. Proseguire per ghiaione fino a quando questi non si impenna (ometto) e si incontra a dx un terrazzino invaso dai mughi (ometto) ad eccezione di un corridoio a ridosso della parete (parte ripulita) ove si rinviene la targhetta con nome della via. Ore 0,30 dal parcheggio.

RELAZIONE:
L1: Salire la nera placca sovrastante puntando ad un evidente intaglio a V; uscire dall'intaglio e procedere per gradoni più facili lasciando a dx la larga parete gialla con tetto sovrastante. Transitando a dx tra uno spuntone e la parete si punta a dei gradoni al di sopra dei quali si rinviene la sosta su terrazzino. 30 m; 4°+ poi 3°; 1S, 1SF.
L2: Si sale la rampa, approfittando della fessura iniziale che la caratterizza, fino a raggiungere la base di un evidente diedro verticale. Affrontare il diedro con arrampicata delicata in uscita e proseguire per la paretina articolata. In pochi metri si guadagna la scomoda sosta. 30 m; 4°, 5°; 1S, 1SF+1AF.
L3: Dalla sosta affrontare direttamente la placca lavorata a dx della fessura (roccia delicata) e con uscita aerea guadagnare il filo dello spigolo. Si segue ora lo spigolo meglio sul suo lato sx per rinvenire la comoda sosta su terrazzino. 25 m; 4°, poi 3°; 1C, 1CF+1AF.
L4: Si procede ora lungo lo spigolo salendo inizialmente la breve placca sopra la sosta poi scavalcando o aggirando gli spuntoni che caratterizzano il filo della cresta che porta alla sosta. 35 m; 3°+, 3°; sosta su spuntone con cordone.
L5: Si supera atleticamente un intaglio esposto e si continua per cresta fino a raggiungere un cespuglio di mughi sui quali si sosta. 40 m; 3°, poi 1° e 2°; sosta su mughi.

DISCESA:
Dall'ultima sosta si scende per il canalone che divide la cresta percorsa dalla parete E del Monte Ciareido (prestare attenzione ai massi instabili). Quando il canalone sembra essere sbarrato ci si imbatte in un risalto roccioso che si supera disarrampicando (2°, possibile doppia da attrezzare su uno spuntone sulla sx). Si procede poi verso il fondo del canalone arrivando in breve all'attacco della via. Ore 0,30.

La nascita di #Svevannamelia

All'inizio d'autunno dell'anno scorso, rientrando da un'uscita al Pupo delle Marmarole, io e Marco ci troviamo a sfilare sotto lo spallone Sud del Monte Ciareido. Già da tempo si parlava di cercare qualche linea nuova da tracciare in Dolomiti, ma non ci aspettavamo che fosse lei a trovarci. Un fantastico diedro che chiedeva solo di essere salito, raggiungibile arrampicando una prima lunghezza in placca e che portava ad un uscita in cresta allo spallone stesso. Una serie di foto per studiare l'itinerario a tavolino, visto l'avanzare dell'inverno, e subito a casa con questo nuovo progetto in testa che aveva un nome, #SVEVANNAMELIA, tre nomi in uno che esprimono l'affetto 2.0 di due padri per le loro creature. A fine novembre avevamo già acquistato un tassellatore usato in società, placchette, tasselli e tutto quanto credevamo fosse indispensabile per realizzare quell'itinerario verticale che ci avrebbe visti impegnati in primavera in più giornate fino al definitivo “fine lavori” il 19 giugno 2016. La vera soddisfazione l'abbiamo poi avuta quando il 24 settembre siamo riusciti a compiere la prima ripetizione della via legati alle rispettive mamme delle bimbe a cui la via è dedicata, Alessia Altoè e Teresa Lezzi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

SITI GEMELLI

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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CORREZIONI ed AGGIORNAMENTI

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