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MONTE CHIAMPON - Spalla Ovest
Via Troi dei Temporai (Parete Ovest)

relazione: Emiliano Zorzi, salita del 16/1/2011

Primi salitori: Solero Rossi e Kristian Mauser, estate 2003
Sviluppo: 685 m
Difficoltà complessiva: D-
Difficoltà massima: 4°, pp. 5°
Tempo previsto: 6 - 7 ore
Roccia: alterna tratti levigati ad altri friabili e sporchi
Materiale: cordini, dadi, friend, 4 - 5 chiodi e cordini d'abbandono (soste attrezzate a spit e pochi spit sui tiri; cordoni di sosta fatiscenti)

 

relazione completa in pdf

 


 

 

 

 


MONTE CHIAMPON - Spalla Ovest, m 1500 ca.
Via Troi dei Temporai

Parete Ovest

Via prealpina che racchiude in sé caratteristiche diffuse di questi ambienti (erba e roccia spesso sporca), senza offrire i "vantaggi" delle stesse (facile accesso e possibilità di scalare fuori stagione). Il percorso, dal notevole sviluppo, si svolge infatti su un versante sempre in ombra e dall'accesso lungo e faticoso. La scalata, che si svolge sfruttando quasi costantemente l'incontro formato fra le molteplici e basse fasce rocciose di stratificazione, risulta a tratti sgradevole e pericolosa a causa dell'erba che spesso si annida nel fondo dei diedri e che non permette di posizionare protezioni veloci dalla qualità accettabile. Utile e possibile invece l'uso di chiodi mentre i pochi spit di passaggio non permettono certo di considerare questo un percorso sportivo. Nonostante le basse difficoltà, la roccia, molto levigata sulle facce a placca e non rassicurante su quelle di stratificazione, non permette un'arrampicata sciolta se non a tratti.
Nella nostra ripetizione abbiamo percorso solamente i primi nove tiri della via e, non ritenendola meritevole, siamo rientrati in doppia lungo la stessa.
Dal tiro 9 in poi si riporta la relazione di Solero Rossi presente sulla rivista Le Alpi Venete che abbiamo trovato stringata ma affidabile. La discesa avviene a doppie lungo la via.

Accesso:
Dalla SS13 fra Gemona e Venzone in località Ospedaletto, entrare nell'abitato seguire le indicazioni fino al campeggio. Si continua ancora un centinaio di metri verso Gemona centro per poi prendere a sx una piccola stradina in salita (Via Vegli - indicazioni per il centro ricreativo La.se.r ). Dopo circa 200 m in salita ci si immette su un'altra stradina.
Seguire verso sx le indicazioni per il centro ricreativo. Dopo un altro centinaio di metri, poco prima dello stesso, ad un tornante si imbocca dritti una stradina bianca (Via Ledis) che dopo poco termina in uno spiazzo di parcheggio vicino al greto di un rio (q. 310).
Da qui si seguono le indicazioni e la comoda stradina, chiusa al traffico, che in circa 30 min. di passeggiata (possibili accorciatoie) porta all'amena Sella di S. Agnese, 430 m.
Si va alla chiesetta e si attraversa il bel prato dietro l'abside della stessa fino al suo limite dove inizia il bosco. Non molto distante dal margine alto sx del prato, su un muretto a secco si rinviene un segno rosso.
Ci si addentra nel boschetto salendo sempre verso E. Dopo pochi metri masso con segnavia; da questo, sulla dx, si continua a salire direttamente nel bosco (vaga traccia, segni rossi sbiaditi sugli alberi) raggiungendo, con leggera tendenza a sx, dopo una decina di minuti il greto sassoso che scende dal versante O del Chiampon . Lo si risale alla meglio (per qualche centinaio di metri senza segni rossi; stare sul margine destro), finché dopo un altro quarto d'ora, si imbocca un ramo secondario del canale verso dx. Lo si rimonta nel fondo su terreno sconnesso (segni rossi sbiaditi), portandosi fin sotto le rocce del monte, che si toccano ad uno spiazzo ghiaioso sotto placche coricate ma lisce (freccia rossa che indica di salire ancora).
Si continua ancora in salita per una cinquantina di metri (appare in fondo al canale la caratteristica lavagna scura, già visibile da S. Agnese), finché sulle rocce lisce e stratificate sulla sx si rinviene 1S in posizione stucchevole. Ore 1,30 - 2 dal parcheggio.

Salita:
1)        Dallo spit d'attacco si risale il primo dei tipici diedri-canale di stratificazione, passando poi su uno parallelo sulla sx (1S) e lungo questo, per placca inclinata ma levigata alla prima comoda sosta. 50 m; 4°; 2S, 1SF.
NB: questa sosta è facilmente raggiungibile risalendo a piedi il ripido canalone principale, che corre parallelo a questo primo tiro, scalando poi verso sx facili roccette.
2)       
Si prosegue lungo il diedro inclinato, finché sulla sx si apre un pertugio nella paretina formata dallo strato roccioso (1S). Si passa sul sistema di diedri più a sx, portandosi sotto al seguente strato roccioso e risalendo il solito diedro / placca (p. 4°+, 1S), o i più semplici canalini rotti poco sulla dx, raggiungendo la sosta successiva. 50 m; 3°, p. 4° e 4°+; 2S, 2SF.
3)        Si scala la bassa paretina di stratificazione sopra la sosta, spostandosi sull'ulteriore sistema di diedri poco sopra (p. 4°, 1C vecchio e nascosto). Lo si scala (1C segnalato da cordino in cima) finché si trasforma in facile canale detritico che conduce ad uno spiazzo con sosta sulla dx. 50 m; 4°, 3°, 2°; 2C, 1SF.
4)        Si prosegue nella stessa direzione scalando un ripido diedro, alla cui dx vi sono placche, mentre a sx la parete è articolata e rotta. Si raggiunge 1S con cordone, dal quale si traversa in orizzontale a sx per 10-15 m su terreno non difficile ma che richiede attenzione (ev. albereto per sicura), portandosi su un altro piccolo spiazzo di ghiaia dal quale si riprende a salire per un canale con salti di roccia e detriti per una decina di metri fino alla sosta scomoda. 50 m; 4°, poi 2° e 3°; 1S, 1SF.
5)        Si traversa verso sx per erba e roccette sporche, aggirando una piccola costola rocciosa e portandosi alla base dell'ennesimo diedro di stratificazione, dove si sosta comodamente. 10 m; 1°; 1SF.
6)        Si prende a scalare il diedro (1S all'inizio) che in basso presenta passi delicati a causa della roccia a tratti sfaldata. Si continua per lo stesso, per terreno ripido e a tratti levigato (p. 4°+, 1S). Sopra questo tratto ripido si abbandona il diedrino per passare verso sx al seguente sistema, risalendo in diagonale un bella placchetta (1S). Un ultimo tratto in canale-diedro o la costola alla sua dx permette di raggiungere la scomoda sosta. 40 m; 4°, pp. 4°+; 3S, 2SF.
7)        Si prosegue per il diedro, di roccia che richiede attenzione, con la faccia dx formata da un piccolo sperone (p. 4°+, 1S). Sopra si risale una bella placca con un po' d'erba (1S all'inizio) che non infastidisce, raggiungendo un comodo spiazzo con sosta. 30 m; 4°+, 3°+; 2S, 1SF.
8)        Per detriti e roccette ci si porta sotto ad una placchetta levigata di forma rettangolare alta 4-5 m. La si scala (5°-, 1S) raggiungendo di nuovo terreno coricato, sostando ad un piccolo masso accanto ad un alberello. 35 m; 1°, 2°, p. 5°-; 1S, 1SF.
NB: si riporta da qui la relazione dei primi salitori apparsa su Le Alpi Venete.
9)        Risalire il soprastante e facile canale detritico fin sotto una parete solcata da un colatoio verticale. 50 m; 1°.
10)     Salire sullo spigolo sx del colatoio (1S, 1C) e, dopo alcuni metri, entrare nel colatoio (1S) risalendolo fino a giungere sotto un'altra parete. 40 m; 3°; 2S, 1C, 1SF.
11)     Salire la parete attraversata da una fessura obliqua a sx (4S) che conduce ad un colatoio a placche levigate, lungo il quale (3S) si prosegue. 40 m; 5°, 4°; 7S, 1SF.
12)     Risalire facilmente il successivo colatoio detritico fino al suo termine, fin sotto un altro colatoio verticale e levigato. 70 m; 1°.
13)     Salire il colatoio (2S) e raggiunta una cengia erbosa salire tenendosi sulla sx (2S, 1C). Continuare poi ancora lungo il colatoio spostandosi in obliquo a dx in direzione di un masso. 50 m; 4°-, 4°+; 4S, 1C, 1SF.
14)     Proseguire lungo la continuazione del colatoio (1S) sostando presso uno spiazzo detritico. 50 m; 3°; 1S, 1SF.
15)     Proseguire per alcuni metri lungo il canale di sx, soprastante la sosta. Scalare poi una paretina sulla sx (1S) e continuare lungo il canale fino a un cespuglio. Traversare a dx verso la cresta che divide i due canali e sostare. 50 m; 3°; 1S, 1SF.
16)     Risalire la cresta fin dove possibile e sostare su un masso. 50 m; 3°, 1SF.

Discesa:
Pur essendo possibile, dall'uscita della via, salire per erba e roccette fino all'ancora distante cima del Monte Chiampon e poi scendere per la sua Via Normale segnalata (alcuni tratti esposti da percorrere con attenzione anche a causa del terreno a volte insidioso; totale 3 - 4 ore fino a Gemona), è consigliabile ridiscendere a doppia lungo la via.
Allo stato attuale questa soluzione richiede di avere con sé vari cordoni da abbandono, dato che quelli presenti sono ormai inaffidabili. Dalla sosta 9 in giù nel corso della nostra ripetizione abbiamo sostituito quelli presenti o affiancato a questi alcuni cordoni nuovi.
Pertanto sarà necessario sostituire quelli degli ultimi tiri.
La discesa a doppie richiede 2 - 3 ore fino alla base della parete, da dove in un'ora o poco più si rientra per il percorso dell'andata. Fare attenzione a scendere il ghiaione fino in fondo e ad entrare nel bosco nel punto giusto lungo la traccia di sentiero percorsa all'andata.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

SITI GEMELLI

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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