CAMPANILE DEL RIFUGIO PORDENONE (o "Dente del Giudizio")
m 1500 ca.
Via Carlesso-Soravito
Pilastro Ovest
Minuscolo dente roccioso che stacca a sud della massiccia mole dell'Anticima Meluzzo, a poca distanza dal rifugio Pordenone, da cui deriva il nome attualmente in uso (i primi salitori lo denominarono "Dente del Giudizio"). Pur trascurabile dal punto di vista orografico (tanto che risulta difficile individuarlo se non quando ci si trova alla sua base) questo piccolo ma ardito torrione offre una arrampicata caratteristica, frequentata anche dai corsi CAI e di valore storico visto il nome dei due apritori della via. Difficoltà modeste e rapidità di accesso lo rendono appetibile per una salita di mezza giornata o in concatenamento con altre vie della zona quali il Diedro Soravito all'Anticima Meluzzo (vedi Friuli Occidentale, Itin. 013).
Accesso:
Dal parcheggio nei pressi del Rifugio Pordenone salire in pochi minuti a questo e proseguire per il bel sentiero nel bosco dietro lo stesso che dopo alcune ripide svolte traversa a mezza costa sotto i contrafforti dell'Anticima Meluzzo, tra i quali si individua la nostra guglia, staccata dal corpo principale dell'Anticima e distinta dal profilo ardito. Sotto il torrione si abbandona la traccia per salire seguendo labili segni di passaggio e facendosi largo tra i mughi si giunge al piede dell'aggettante parete sud dell'Anticima Meluzzo dove si incrocia una evidente traccia che porta all'attacco del Diedro Soravito (Friuli Occidentale, Itin. 013).
Seguire la traccia verso dx risalendo un breve canalino puntando alla base di un'evidente fessura-camino che scende dalla forcella tra il nostro Campanile e l'Anticima Meluzzo dove si attacca (2CF). 30 min. dal parcheggio.
Salita:
1)
Salire interamente la fessura camino, superando poco prima del suo termine un piccolo strapiombetto con uscita su erba (4°,1C) oltre il quale si guadagna un comodo ripiano dove si sosta (sosta da integrare). 20 m; 4°; 1C, 1CF.
2)
Prendere a sx la continuazione della fessura camino, qui meno difficile ma comunque sporco e a tratti franoso (possibile anche scalare la parete a dx, un po' più difficile ma di roccia migliore), superando alcune lisce strozzature e guadagnando così lo stretto intaglio che divide il Campanile dall'Anticima dove si rinviene una sosta a spit. 20 m; 3°, 4°; 1C, 2SF.
3)
Passaggio caratteristico con il quale, cavalcando una sottile lama rocciosa che funge da "ponte", ci si porta alla base del salto finale del Campanile. Sosta a spit nello stretto intaglio alla base della guglia finale, sul lato occidentale. 10 m; 2°; 2SF.
4)
Superare il muretto soprastante (p. 4°+, 1C) e per qualche metro lo spigolo seguente, portandosi poi alla base di una parete-rampa quasi verticale (ev. sosta, 2C). La si risale (roccia abbastanza buona ma a tratti sporca) a pochi metri dallo spigolo di sx (4°, 3C) con divertente arrampicata fino al suo termine. 25 m; 4°, p. 4°+; 4C, 2CF.
Divincolandosi tra i mughi si raggiunge l'esile puntina della vetta.
Discesa:
Pochi metri sotto la vetta si segue una cengetta verso sx (faccia a valle) che porta ad un terrazzino affacciato sul versante di salita con calata attrezzata.
CD1) 40 m fino all'intaglio della S2.
CD2) 30 m fino alla base.
Per il percorso di attacco si rientra in rifugio e quindi al parcheggio. 45 min. in totale.