MONTE AMARIANA , m 1905

Moroldo Sesto (anticima E)

Si pubblica un aggiornamento di Daniele Moroldo alla via (vedi pdf dedicato all'Amariana), con una nuova variante d'attacco ed una parziale parsimoniosa ri-attrezzatura a spit del percorso.

Nicolò Florit e Daniele “Jot” Moroldo il 18/04/2022 hanno aperto una variante d'attacco (2 tiri) a destra della via originale che rende più interessante quest'ultima. Per completezza si riporta la relazione completa della via, che risulta adesso completamente attrezzata. Per una ripetizione sono sufficienti 8-10 rinvii e alcuni friend medi, oltre alle solite fettucce e cordini. Le protezioni, in alcuni tratti distanti e non integrabili, rendono questa via impegnativa nonostante il grado e gli spit. Aperta in origine con solo chiodi e materiale “trad” risultava un tempo decisamente più ingaggiosa. Il passaggio valutato in origine V+ è stato rivalutato a VI-.

La via sale lungo le placche a sinistra di un grande diedro. Roccia molto solida sulla grande placca, con qualche blocco instabile in alcuni passaggi, per altro evitabili. Al termine del secondo tiro è stata posizionata una corda fissa per rendere più agevole un fastidioso tratto su ripide zolle erbose che, seppur presenti anche in altri punti della via, non infastidiscono più di tanto l'arrampicatore. Dislivello 200 m. circa, diff. IV e V con p. di V+ e VI-. Ore 3:30.

Avvicinamento: percorrere la via normale dell'Amariana (sent. CAI 414) fino alla base del grande pendio prativo sottostante le rocce sommitali. Dopo alcuni tornanti, appena possibile abbandonare il sentiero e traversare a destra oltrepassando un boschetto. Salire a destra raggiungendo una forcelletta con un grande faggio. Raggiungere i pendii prativi sulla destra (Valerie) e portarsi alla base della parete sotto un'evidente franamento giallo. Attacco poco a sinistra di un grande masso (Ore 1:00). E' anche possibile percorrere la via normale fino alla sommità del grande prato e, dopo il traverso a destra, dalla sommità di un costone scendere a destra, aggirare uno zoccolo e con breve salita in obliquo a destra portarsi all'attacco della via (ore 1:20).

Relazione:
L1 •  Sotto la verticale di un franamento giallo salire una placca scura e poi in obliquo a sinistra raggiungere la sosta in una nicchia (30 m., III+ e IV-, 3 spit di passaggio, 1 ch. e 1 spit di sosta).
Via originale: alcuni metri a sinistra della variante salire una placca in obliquo a sinistra, poi sormontare un saltino verticale e in obliquo a destra raggiungere la nicchia con la sosta (30 m.,III+, 1 p. di IV, 3 spit di passaggio, sosta come sopra).

L2 •  Immediatamente sopra la sosta spostarsi a destra e salire una bella parete raccordandosi infine alla via originale (che sale invece dritta sopra la sosta per poi proseguire a destra lungo una facile rampa fino alla base di una strettoia) nei pressi di una strettoia. Salire questa sulla destra (IV-, spit e sasso incastrato) e per ripide zolle erbose (corda fissa) passando a sinistra di un masso raggiungere la sosta nei pressi di un arbusto sottostante uno strapiombo (30 m., IV e V, 6 spit, un sasso incastrato; II e III con p. di IV- la via originale; 1 spit e 1 clessidra di sosta).

L3 •  Passando a sinistra dell'alberello portarsi sotto lo strapiombo e superarlo sulla sinistra (V, 1 spit). Proseguire lungo una breve fessura (utile un friend medio) che dà accesso alla bella placconata a sinistra del grande diedro. Salendo su bella roccia lavorata si raggiunge la sosta al centro della grande placca (35 m., IV, 1 p. di V, 4 spit, 2 ch. e 1 spit alla sosta).

L4 •  Salire verticalmente superando una liscia placca a buchetti (VI-) fino a un piccolo ginepro con accanto un ch. poco visibile. Oltrepassate alcune zolle erbose e una lama da utilizzare con attenzione (tratto comunque ben protetto) continuare per la soprastante placca fino ad una piccola cornice ascendente a sinistra. Seguirla alcuni metri verso sinistra e poi di nuovo verticalmente per la placca fino ad una comoda cengia (50 m., IV e V con 1 p. di VI-, 1 nut incastrato, 4 spit e 2 ch., sosta su spit e clessidra).

L5 •  Obiquando a destra raggiungere il diedro (1 cordone su sasso incastrato) e salire lungo rigole molto appigliate. Al termine del diedro proseguire su facili placche (1 cordino su clessidra) fino al termine delle difficoltà (50 m. III+, 2 cordini su sasso incastrato e clessidra e 1 spit, 2 spit di sosta; protezioni facilmente integrabili con friend medi).

Discesa: salire pochi metri a destra e per facile pendio prativo scendere obliquamente a sinistra. Lasciando poi un ampio pianoro sulla sinistra scendere a destra per ripido prato traversando poi alla base della parete. Passando a monte di un grande masso si ritorna all'attacco della via (20 minuti circa; Seppur facile scendere comunque con attenzione in quanto i ripidi prati sottostanti non permettono errori). E' possibile la discesa in corda doppia lungo la via (indispensabili due mezze corde e cordini di abbandono).