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KINIGAT, 2689 m

Toblerone (parete NE)

Il Kinigat (Monte Cavallino in italiano) è una cima che si eleva sulla dorsale carnica di confine fra Italia ed Austria, nel tratto che separa la Val Digon (Val Comelico) dalle valli del Gail e della Drava. Sul versante austriaco (N) presenta delle pareti che solo recentemente sono state valorizzate per quanto riguarda l'arrampicata.
Nell'area dell'alta Erschbaumertal sono così nate varie vie di più lunghezze attrezzate in ottica sportiva sui settori dove la roccia è migliore.

Nel caso della via Toblerone la scalata si svolge su roccia di ottima qualità. Ne scaturisce una scalata molto bella ed impegnativa, anche considerando la distanza fra le protezioni che impone una tranquilla padronanza del grado.

R. Scherer, H. Riser, 2017.
330 m (fino al punto di discesa), 6c, 6h; roccia ottima; S2/S3, due corde da 60 m.

Accesso stradale: per chi proviene dal Friuli, l'accesso più comodo è attraverso il Passo di Monte Croce Carnico. Valicato il passo, dal paese di Kötschach-Mauthen, si risale interamente la lunga Valle del Gail, fino al piccolo abitato di Erschbaum, poco prima del paese di Kartitsch.
Qui si imbocca la strada sterrata (nel punto dove si diparte, al centro del paese, non ci sono indicazioni!) che risale l'Erschbaumer Tal fino al parcheggio a quota 1741. 140 km da Udine.

Accesso ed attacco: dal parcheggio si imbocca il sentiero che continua a risalire la valle. Nei pressi di una baracca (Tscharrhutte) si incrocia il sent. 403 che si segue verso sx (indicazioni per Fillmoor Hütte) continuando in salita fino alla bella testata della valle. L'evidente placconata della via si raggiunge senza difficoltà scartando dal sentiero sulla dx. 1h dal parcheggio.

Salita:
la via è attrezzata a spit-fix alle soste e lungo i tiri. La distanza fra gli ancoraggi, specialmente sui tratti più semplici, è a volte notevole. In ogni caso non sono necessari friend o altre protezioni veloci anche cosinderando che sulle placche è quasi impossibile integrare quelle presenti.

Per la via, riferirsi alla foto (indicazioni e foto M. Florit)

Oltre la sosta 9 l'itinerario proseguirebbe ancora per 200 m circa su basse difficoltà. Tale prosecuzione non è tuttavia consigliabile, data la grande friabilità del terreno e la mancanza di interesse nell'ultimo tratto di via.

Discesa: dalla sosta 9 si ridiscende a doppia il tiro di corda (50 m) fino alla sosta 8. Da queste con una unica doppia da 60 m sul versante opposto (E) a quello dove si sviluppa la via si raggiunge l'ampio vallone ghiaioso che poi in breve e senza difficoltà si scende fino al sentiero d'accesso.

 

 

 

 

 

 

SITI GEMELLI

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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