![]() MATERIALI INTEGRATIVI e COMPLEMENTARI ![]()
CRETA GAUZARIA, 2063 m spigolo e cresta NW Dionisio Feruglio, Gastone Piccolo; 19 luglio 1936 Percorso logico, ma comunque di intuizione, in quanto alla continua ricerca dei punti deboli della parete; la qualità della roccia più che le difficoltà, costringono a cercare l'abbinamento più consono per evitare spiacevoli inconvenienti. La via segue quasi fedelmente l'andamento dell'imponente spigolo che dal canalone del Portonàt appare come l'enorme prua di un nave. All'imponenza e fascino dello spigolo, non corrisponde una analoga bellezza nell'arrampicata, però ripagata dall'ambiente in cui si svolge l'itinerario; la cresta finale evita sulla destra tutti i vari torrioni che la compongono e senza particolari difficoltà, in ambiente suggestivo, giunge alla base dell'ultimo risalto prima della vetta. Le soste sono attrezzate parzialmente. Avvicinamento : dal Rifugio Grauzariapercorrere il sent. 444 che conduce al Portonàt ed alla via normale della Creta Grauzaria (Itin. 110). Alla biforcazione, in vista dell'evidente spigolo, prendere a sx la traccia (bolli rossi) della discesa dalla Sfinge. Questa si alza brevemente nel ramo sx del canalone e piega decisamente a sx fino alla base dello spigolo stesso, sulla sinistra una targa commemorativa in bronzo. Salita: L1: Salire la larga fessura di roccia discreta, posta fra il filo dello spigolo ed una targa commemorativa in bronzo (IV-), superare un primo terrazzino e proseguire sempre verticalmente (IV-) fino ad un secondo terrazzino (2CF) con erba (45 m; IV-). L2: Dalla sosta alzarsi 2 m (III) e successivamente attraversare orizzontalmente verso sx per 15 m (II) fino alla base di un canale-camino (17 m; III, poi II; sosta su cordoni alla base del camino). L3: Innalzarsi nel camino di roccia discreta (IV) e appena possibile obliquare verso dx in direzione di una fessura che si risale verticalmente (IV+; 2C; ev. sosta intermedia a 2CF sulla dx); fino a pochi metri dalla soprastante rampa obliqua da sx verso dx (1CF; 45 m; IV). L4: Raggiungere la rampa (III), risalirla su roccia friabile (III) fino al suo termine, in corrispondenza con l'inizio di una evidente cengia. Attraversare la cengia verso dx (III; 1C all'inizio), fino a raggiungere il filo dello spigolo (20 m; III; sosta su 1CF + cordone su masso). L5: Alzarsi direttamente sul filo dello spigolo (6 m; IV+; 1C), traversare poi a dx (III) giungendo su un terrazzino (20 m; III, p. IV+; 1CF). L6: Procedere lungo la parete soprastante (III) obliquando leggermente verso sx, riportandosi sul filo dello spigolo, che si segue fedelmente (II) fino ad un terrazzo a balze dove si attrezza la sosta (50 m; III, II). L7: Proseguire lungo lo spigolo tenendosi preferibilmente sulla sx, su ampie fessure e rocce rotte, sfruttando i punti deboli dello spigolo stesso (45 m; III, pp. IV-). L8: Proseguire verticalmente a sx di un netto pilastro staccato dalla parete (III), aggirare il pilastro e risalirlo sulla sinistra superando un muretto verticale (IV-) nei pressi di una finestra formata dal pilastro appoggiato alla parete. Dalla sommità proseguire leggermente verso dx (III) e poi direttamente su rocce appoggiate (II) fino ad un ampio terrazzo detritico, alla base dell'ultimo risalto di cresta (50 m; IV-, III, II). Discesa : lungo la via normale (Itin. 110). RELAZIONE RAFFAELLO PATAT (6/2019)
|