Primi salitori: Alessandro Scinto, Sandro Ferigo, Riccardo Pizzutti, settembre 2019
320 m . 5b . 4h . S2/S3 . Roccia molto buona nella parte alta; di qualità varia in basso.
Utile una piccola scelta di friend (dal 0,4 al 2) e due mezze corde da 60 m per la discesa
La via, realizzata in occasione del 110° anniversario dell'8° Reggimento Alpini del Btg. Tolmezzo, ne riporta il motto. Si sviluppa sulla parete NW della Cresta Berdo, a dx della q. 2012, caratterizzata da uno strapiombo a "cappello" (a dx rispetto alla parete dove corre Rimmel; Itin.154 Guida Alpi Giulie e Carniche Or.li). La parte finale supera un serie di bei diedri, mentre in basso sale per placche e paretine assecondando la roccia migliore.
Pur essendo completamente attrezzata alle soste e sui passaggi con fix (10mm inox) è un percorso da non prendere sotto gamba e da non considerare alla stregua di una via di arrampicata sportiva, sia per la distanza fra le protezioni che per il terreno. Se la roccia è prevalentemente molto buona sui diedri finali, lo è meno nella parte bassa che, come tipico della zona, alterna placche slavate a tratti su roccia che richiede attenzione.
In relazione al tipo di via ed attrezzatura, in alcuni singoli passaggi obbligati (segnalati nello schizzo) la spittatura non è disposta in modo ideale ed una eventuale caduta potrebbe essere pericolosa.
Accesso: vedi guida E. Zorzi, S. D'Eredità, Alpi Giulie e Carniche Orientali, 2019, ed. Alpinestudio come per Itin.154.
Giunti quasi sotto la giallo-nerastra parete W (dove si volge l'Itin. 154), si va sulla dx sotto la verticale del caratteristico tetto "a cappello" dove si rinvengono le attrezzature faitscenti del vecchio Sentiero Chersi. L'attacco (targa gialla) è circa 30 metri sulla destra (scritta con nome della via).
Salita: riferirsi anche allo schizzo e alla foto riportati sotto. L1: Si sale per la parete articolata (chiodi poco visibili) raggiungendo l'inizio di un colatoio nerastro. Non si prosegue per questo ma si sta alla sua destra fino a raggiungere una cengetta con la sosta. 40 m; 4b; 4C, 2S, 2SF. L2: A destra della sosta si aggira uno spigoletto (1S) e si rientra nel colatoio nerastro. Lo si perorre per pochi metri (2C) tornando a destra sullo spigoletto (1C nascosto dietro) portandosi quindi sulle placche inclinate che formano una specie di rampa sulla destra (tratto senza protezioni fisse), dove si trova la sosta. 35 m; 4c, poi III; 4C, 1S, 2SF. L3: Si scala sulla placca, prima articolata (2S) e, dopo una cengetta, si supera un tratto delicato e più liscio (p. 5a, 1S oltre il passaggio; tratto mal protetto, utile friend BD 0,4). Una successiva fessura con erba (2S) porta alla sosta all'inizio di un facile canalino. 30 m; 5a; 5S, 2SF. L4: Non assecondare il logico canalino sulla destra ma salire dritti (1S) ragiungendo una cengetta (1S). Sopra questa si supera un muretto verticale (p. 5a, 2S; tratto mal protetto) oltre il quale il terreno si appoggia. Per saltini e detriti (II, III) si va alla sosta, poco visibile, che si trova sulla destra, all'interno di un profondo camino-canale che delimita un grande dorso di placche inclinate. 40 m; III, p. 5a; 6S, 1C; 2SF. L5: Si esce dal canale sulla sx per salitini di rocce rotte (1C ben visibile) portandosi alla base di un diedrino-fessura irregolare che si scala con bella arrampicata. Sosta in cima ad una grossa lama sulla sx. 35 m; III, 4b; 2S, 3C; 2SF. L6: Sulla sinistra della sosta si sale un diedro regolare (p. 4c alla fine su roccia un po' peggiore). 20 m; 4c; 4S; 2SF. L7: Si prosegue per un bel diedro con massi incastrati, di ottima roccia e ben protetto. A metà si sale su una grossa scaglia staccata oltre la quale si prosegue per l'ultima parte del diedro con p. leggermente più impegnativo in uscita. 30 m; 5a, p. 5b; 8S, 2C, 2SF. L8: Si scala il canalino (roccia poco salda) e la successiva placchetta che porta sotto l'inizio dell'evidente diedro finale. Si supera sulla destra il piccolo strapiombo che ne difende l'inizio (p. 5a, punto mal protetto) sostando subito sopra. 25 m; III, p. 5a; 4S, 2SF. L9: Si affronta ora il bel diedro finale. All'inizio è foggiato a camino, a volte umido, poi prosegue regolare fino alla sosta con arrampicata sostenuta, protezioni distanti. 30 m; 5b sostenuto; 6S, 2SF. L10: Si continua nell'ultima parte del diedro (p. 5a), a cui seguono rocce rotte cone erba. Un ultimo muretto lavorato porta all'uscita sulla cresta nei pressi di un larice isolato. 30 m; 5a, poi III e 4a; 4S, 2SF.
Discesa: a doppie lungo la via (riferirsi allo schizzo per le distanze e la sequenza delle calate; l'ultima fuori dal percorso di salita).