prefazione:
Raccolgo con piacere l'invito dell'amico Emiliano e del Presidente della Sezione CAI di Monfalcone, Gianpaolo Zernetti, a scrivere qualche riga di presentazione alla guida Arrampicare NO BIG fra Carso e Mare . Chi meglio di me? .NO BIG è un termine che mi si addice molto. In realtà questo privilegio dipende dal fatto di essere il referente della Scuola Isontina di Alpinismo presso la Sezione del CAI, che ha dato il patrocinio all'iniziativa.
Abitando a pochi metri di distanza, vedo Emiliano quasi tutti i giorni e spesso, al ritorno dal lavoro, scambiamo due parole. L'argomento naturalmente è sempre quello: roccia, vie, esperienze vissute, progetti futuri.
Alcuni mesi fa mi aveva raccontato dell'apertura di nuovi itinerari e del lavoro di sostituzione degli ancoraggi messo in atto alle pareti di Sistiana, opere che dimostrano grande passione e voglia di fare, ma anche l'affiatamento esistente nel gruppo "Quartogrado.com". I proventi della guida saranno utilizzati per l'acquisto dei materiali e continuare così l'opera di bonifica ed apertura.
La precisione, la completezza, la qualità delle pubblicazioni di Emiliano ha da tempo varcato i confini regionali e le stesse caratteristiche sono state trasposte in questa guida, strumento non indispensabile per un climber "indigeno", ma utile e gradevole aiuto, soprattutto per la rinnovata fruibilità degli itinerari storici ormai dimenticati, e delle vie nuove aperte a Sistiana.
Nella vita deve esserci sempre spazio per i sogni, e tra i tanti che ho, c'è quello di vedere il mio piccolo Nicolò appassionarsi all'arrampicata, superare (molto facilmente) le performance del suo papà, e in compagnia dei "soliti noti", sempre più acciaccati, passare tante belle giornate sugli itinerari qui proposti. Un saluto ai cari amici Mauro Florit e Giorgio Messenio, la cordata monfalconese BIG per eccellenza, che ha lasciato il segno su alcune difficili vie di questa guida.
In ultimo, un pensiero a Carlo Gasparini, sfortunata Guida Alpina di Gorizia che, nell'arco di tre decenni, tanto tempo ha dedicato a queste pareti.
Buone arrampicate a tutti.
Fabio Bonaldo, CAI Monfalcone - Scuola Isontina di Alpinismo
presentazione: NASCITA DI UNA GUIDA
Dopo anni di dimenticatoio, dovuto anche alle attrezzature fatiscenti, la recente opera del compianto Carlo Gasparini ha ridato nuovo lustro alle vie più classiche dell'alta parete di Sistiana. Molti vecchi percorsi, su cui monfalconesi e triestini degli anni '80 come Mauro Florit, i fratelli Piemontese, Paolo Pezzolato, hanno lasciato vecchi chiodi ed altrettanto vecchi e pochi spit, invece sono rimasti nella fatiscenza anche a causa della qualità della roccia non sempre eccelsa. Alcune di queste vie dal sapore "wild" le avevo percorse vari anni fa ed in questa stagione invernale ero curioso di riprovarne qualcuna anche come pseudo-allenamento per le salite in ambiente e per rompere la stanca routine dell'inverno, fatto di estemporanee uscite in falesia e apparizioni più che altro a scopo conviviale nella sala-boulder di Largo Isonzo a Monfalcone.
Praticamente per caso è nata assieme al "Filosofo", l'idea di ripercorrere dopo molti anni, risistemandola piantando a mano qua e là qualche spit-roc, la Lavagna Gialla, vecchia ed affascinante via di quattro tiri. Appena iniziata l'opera amanuense con la faticosa infissione dei primi ancoraggi sul primo breve tiro, un grosso crollo dalla parte alta della parete, per fortuna avvenuto di notte, ci fa desistere dallo stuzzicante progetto.
Nel frattempo si sono uniti altri benefattori del nostro palestrino - vedi ringraziamenti -, fra cui il Polpa col suo fiammante trapano, che con una piccola colletta hanno contribuito all'acquisto di un po' di materiale, a cui poi si è aggiunta la donazione di alcuni fix da parte di Mattia. Con questo materiale, ormai non più usabile sulla Lavagna Gialla, poi cresciuto con altri mini auto-finanziamenti di vari volonterosi, abbiamo iniziato a spostarci sulle altre vecchie vie della parete compresa fra l'ingresso del depuratore ed il parcheggio di Sistiana.
Sono ri-nate così le varie vie presentate sotto ed hanno preso forma alcune nuove linee, tutte attrezzate a spit-fix ravvicinati e con soste con catena. È stato anche necessario un bel lavoro di disgaggio anche se, naturalmente, solo un po' di frequentazione potrà ripulire definitivamente le vie. Per questo il casco è d'obbligo nonostante l'ambiente da falesia, anche considerando che la parete sopra la fine delle vie presenta vari pendii di sassi e roccia tendenzialmente friabile, così come è d'obbligo attenzione nell'usare la roccia e le sue lastronate, particolarmente soggette all'"ambiente marino" ed agli sbalzi termici che rendono fragile la roccia.
Una volta terminata (per ora) l'opera pratica, la spinta e l'invito dei compagni di merende a comunicare l'esistenza delle nuove vie accanto alle tradizionali e belle proposte già esistenti da lungo tempo, ha fatto concretizzare questa mini-guida locale che ha voluto riunire le rocce che per un monfalconese sono fuori dalla porta di casa e che per chi viene da fuori possono essere una proposta non di "primo piano" ma fuori dal solito giro.
Emiliano Zorzi