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TERZA MEDIA - Avancorpo Nord-Ovest, 2075 m

via La Vecchia (parete N)

Gino De Zolt, Gianmario Meneghin, 22 giugno 2003.

110 m • 6c • 2h • roccia ottima • S2

L'avancorpo N della Terza Media è uno scoglio roccioso ben visibile dal Tabià Digola. Il suo versante settentrionale, che consta del lato N, più alto, e del lato NE, di ottima roccia nerastra, separati da un marcato spigolo, ospita una manciata di interessanti vie di carattere sportivo, abbastanza brevi ma combinabili nella stessa giornata, opera degli attivissimi scalatori locali. Ambiente ameno e tranquillità assicurata!

La via La Vecchia, qui presentata, è quella che si trova più a sx della serie di itinerari presenti. Nonostante la lunghezza limitata si tratta di una scalata molto interessante su roccia solida e lavorata. Il tratto chiave è il terzo tiro su una parete gialla leggermente strapiombante sulla quale l'arrampicata si fa tecnica. Spittatura molto buona (rinnovata nel 2022) ma passaggi comunque obbligatori.

Data la relativa brevità della via, è possibile combinarla nella stessa giornata con qualcuno degli itinerari vicini, come Proprio all'ultimo buco e I marinai del Kursk, dalle caratteristiche simili e sempre su roccia di ottima qualità.

Oltre alle due vie sopra menzionate (link), si segnalano le ulteriori vie esistenti sulle pareti NE e N, tutte di impronta sportiva tranne gli Itin. "c" ed "f". I dettagli dei percorsi possono essere consultati sul sito www.comelicoutdoor.it .

a•  Spigolo De Candido-De Lorenzo , Anna De Candido, Ezio De Lorenzo , 30/8/1991, 290 m, VI-.

b. Via Blu, primi salitori ignoti; riconoscibile per i bolli blu che identificano i fix presenti.

c •  Pitbull, Gino De Zolt, estate 2002, 170 m, 7a.

d•  Ginger , Gino e Gerri De Zolt, 20/8/2002, 200 m, 6c+.

e•  Ritorno al friend , Vincenzo Casanova, Gino De Zolt , 27/8/2001, 280 m, VI.

Accesso e attacco: il punto di riferimento è l'ampia e amena sella del Passo della Dìgola, e più precisamente la costruzione del Tabià Dìgola (1564 m), che si trova ca. 100 m più in basso del passo sul versante comelicense.

Vi si può accedere sia dalla Val Frison (Campolongo di Cadore) che da Sappada:
a) dalla Val Frison: dall'abitato di Campolongo di Cadore si può salire in macchina per ca. 2,5 km sulla strada statale della Val Frison-Forcella Lavardet, fino quasi al punto in cui è interdetta al transito per lavori (loc. Ponte Lungo). Ca. 200 m prima del parcheggio di Ponte Lungo si imbocca a sx il sent. 312 (tabelle), che risale il bosco incrociando la strada forestale che giunge qui staccandosi da più in alto sulla strada della Val Frison. Seguendo la comoda strada che sale nel bosco a tornanti si giunge al Tabià Digola 1h20 dalla strada.

b) da Sappada: dal centro di Sappada (a fianco della chiesa di Granvilla) si scende per la strada che verso il Piave. Doppo ca. 100 m si imbocca la deviazione a sx che porta al ponte sul fiume, che si attraversa. Dopo breve si giunge allo spiazzo per parcheggio del vicino laghetto della pesca sportiva (tabelle dei vari sentieri)
Si segue il segn. 314 che porta ad attraversare verso dx su ponte stradale il Rio del Gufo, oltre il quale si segue verso sx la pianeggiante ed ampia strada forestale di fondovalle. Dopo 0h20 si imbocca a dx un'altra pista forestale per il Passo Digola (tabelle) che sale più decisa fino alla località palude di Tamerle (1400 m; bivio con tabelle). Si prosegue verso sx (tebelle per C.ra Tamer di Dentro, Passo Digola; segn. 309) continuando ulteriormente per la strada forestale che dopo alcune ripide rampe si congiunge con quella che sale sempre da Sappada – Borgata Lerpa (segn. 313). La si segue verso sx, transitando presso la rinnovata costruzione della Casera Tamer di Dentro (1654 m) e raggiungendo poco dopo in falsopiano l'ampia insellatura del Passo della Digolo (1674 m; 2h15 dal parcheggio). Si scende per la strada sul versante cadorino per ca. 0h15 fino al Tabià Digola. 2h30 da Sappada.

Dalla costruzione del tabià si imbocca sulla dx (provenendo dal versante Val Frison) una breve pista forestale che scende fino a un ghiaione, oltre il quale piega a dx scendendo ancora per poco fino nei pressi di una capanna addossata a un grosso masso sulla sx. Qui, guardando la parete si sale per pochi metri fino a degli alberi con segni bianchi forestali; si piega a dx seguendo i segni bianchi finché, quasi subito, ci si imbatte in segni e frecce rosse che indicano di salire a sx nel bosco verso la parete. Seguendo la traccia e i segni rossi nel bosco (generalmente ben visibili) si sale faticosamente fino alla base della parete N (q. 1720, vie Ginger e Pitbull). 0h30 dal tabià.
Si costeggiano le rocce verso sx, oltrepassando lo spigolo N (sul quale si sviluppa una via con fix segnalati da bolli blu; immediatamente a sx di questa inizia la via De Lorenzo-De Candido; nome alla base), prendendo a salire il ripido canalino sotto la parete NE (in successione gli attacchi delle vie Marinai del Kursk – clessidre e bollo rosso – e Proprio all'ultimo buco – sotto un evidente diedro a volte umido – nome in vernice). Si sale oltre la costola che forma il diedro della via Proprio all'ultimo buco raggiungendo l'attacco (bollo rosso alla base e sul primo chiodo), sotto una paretina lavorata con mughi (spit visibili).

Itinerario: vedi schizzo e foto.

Discesa: in doppia sulla via. Sufficiente una sola corda da 60 m.

GALLERIA FOTOGRAFICA

Terza Media
via La Vecchia, tiro 1
Terza Media
via La Vecchia, tiro 3
Terza Media
via La Vecchia, tiro 3
Terza Media
via La Vecchia, tiro 5

 

 

 

 

 

 

 

SITI GEMELLI

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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