TORRE PALIZZA - Via Ursella

LISTA GENERALE RELAZIONI

IVgrado - FRIULI ORIENTALE

TORRE PALIZZA
Via Ursella

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relazione: Emiliano Zorzi e Saverio D'Eredità

introduzione presente nella guida

Questa piccola torre domina il terrazzo del Bivacco Stuparich e si innalza al cospetto dell'enorme versante N del Montasio in un ambiente di rara bellezza. La scalata si svolge lungo la marcata fessura che taglia obliquamente tutto il versante NO del monte proprio al centro. A quanto pare è una meta prediletta dai solitari visto che si ha la semplice notizia che fu percorsa nel 1969 da Angelo Ursella da solo e che nel 1994 Roberto Mazzilis e Maurizio Callegarin hanno percorso un itinerario (Mezzogiorno di Fuoco) che dovrebbe coincidere quasi esattamente con questo, anche se segnalano un passaggio di difficoltà più elevata non riscontrato sul terreno. Ad ogni modo anche altri ignoti si sono cimentati lasciando vecchi chiodi di passaggio. La salita è breve ma divertente data la buona qualità della roccia, solo un po' da ripulire, e l'esposizione costante ma non asfissiante.
Per rendere più appetibile la salita, nel corso della nostra ripetizione abbiamo lasciato qualche chiodo di sosta e sistemato la discesa con cordoni per le doppie.

racconto della salita e impressioni

Il fascino di scoprire piccole "chicche".
L'avventura della guida del Friuli ci ha portato a spulciare qua e là le pubblicazioni esistenti per trovare, seguendo i giudizi presenti sulle stesse, delle viette che potessero essere interessanti.
Cogliendo l'occasione della stanchezza da attività e dal fatto che il Saverio la sera aveva un'importante cena e quindi il rientro presto si impone, eccoci camminare verso questa piccola torre che io, a dire il vero, non so neanche dov'è. Mi ha affascinato soprattutto una foto presente sulla guida Giulie Verticali dove la roccia sembra una specie di spugna. Si segnala anche che i salitori sono lo stesso autore, Callegarin, e il mito-Mazzilis che hanno percorso la fessura in poche decine di minuti e slegati. Spero perciò che il nostro misero livello ci permetta di salire magari a furia di chiodi dove comunque non si segnalano difficoltà soverchianti tranne uno "strapiombo di 5°+".
In effetti la salita è bella: il primo tiro è un invito - ci sono persino delle clessidre! Merce rara in Giulie! Salendo rinveniamo anche vecchi chiodi, segno che qualcuno è comunque salito di qua prima dei "primi salitori".
Seguendo le indicazioni della nostra relazione optiamo per l'uscita di sinistra, lungo un camino, anche se sembra più evidente e bello proseguire per la rampa. Comunque si infiliamo fiduciosi nel camino, di roccia peggiore a dire il vero, dove chiaramente è indicato il passo chiave di 5°+. Lo strapiombo, costituito a dire il vero da una costola piazzata in mezzo al camino, prevederebbe un 5°+ forse solo affrontandolo di petto. Noi da buoni scarsi seguiamo la logica fessura di destra ed eccoci fuori senza la tanto temuta difficoltà. Un po' di lotta coi mughi ed eccoci sulla bella spianata della cima di roccia spettacolare: roba da ridiscendere un paio di tiri e farsi la bella rampa che abbiamo evitato. Ma la cena chiama.
Cordazza da abbandono al seguito e via tagliare spezzoni di corda su spuntoni e mughi per attrezzarci le doppie fino al prato-ghiaione di base: si potrebbe anche arrampicare all'ingiù sulla ripida schiena di salti di rocce e mughi, ma perché allora ci siamo scarrozzati i cordoni d'abbandono fin qua? Beh, così apprezzeranno i ripetitori, che a dire il vero già hanno iniziato a frequentare questo piccolo itinerario. Potere della divulgazione.
Tornati a casa lo scopriamo già esistente da anni prima: la guida CAI segnala che Ursella si è aggirato di qua a fine anni sessanta, anche se è possibile che altri siano saliti prima. Comunque di certo mostri come Mazzilis o come lo è stato Ursella non si accapiglieranno per la prima salita di una vietta da quartogradisti.

AGGIORNAMENTI E NUOVA RELAZIONE
sulla guida ALPI GIULIE e CARNICHE ORIENTALI