LISTA GENERALE RELAZIONI






IVgrado - FRIULI ORIENTALE

COSTIERA DEI MUSI - VELIKI ROP
Via Alberto Colavizza (Versante Nord)

relazione: Emiliano Zorzi e Simone Molinaro

introduzione presente nella guida

Basandosi sul metro di giudizio delle vie prealpine, si tratta di un percorso interessante e di buon sviluppo, in ambiente selvaggio e isolato, dove si può godere dell'arrampicata in tutta tranquillità. La via si svolge lungo il marcatissimo diedro dx di tre paralleli, formato da una placconata molto appoggiata di bella roccia e una costola boscosa. Pur essendo di bassa difficoltà, la via non può essere considerata un percorso per principianti data la chiodatura saltuaria: le uniche soste già attrezzate sono presenti nella parte bassa, lasciate dalla nostra perlustrazione arrestatasi per gli ammassi di neve presenti e l'acqua grondante. Bisogna quindi sapersi proteggere, cosa peraltro non difficile nel fondo del diedro, e avere con sé qualche chiodo non guasta. Accesso faticoso e da percorre con attenzione, così come la discesa, rendono la giornata completa. Via adatta per le mezze stagioni anche se in primavera quasi sempre si trovano alla base grossi resti nevosi delle valanghe che spazzano il diedro: da non percorrere con neve sopra l'uscita!
Dal quarto tiro la relazione è basata sulle gentili informazioni date dall'amico Simone Molinaro.

LE VIE PREALPINE DELLA GUIDA

Nel corso della compilazione della guida, sono rimasto sorpreso dalla presenza sparsa qua e là di questi strani percorsi prealpini. Pur aperti da personaggi vari, condividono una strana passione di fondo che, a seconda della disposizione d'animo, può apparire masochistica o meritevole. In un ipotetico processo a queste vie gli avvocati delle parti direbbero:
ACCUSA - L'arrampicata è quasi sempre scadente, su pietra o compattissima o sfaldata, erba a destra e a manca, magari con presenza di simpatiche zecche, percorso a dir poco forzato su esili strisce di pietra affioranti.
DIFESA - Buone per chi vuole, ogni tanto, rompere la monotonia della falesia durante la stagione invernale, si sta in mezzo alla natura "servaggia", si sale almeno un po' via dal terreno.
In verità alle volte mi domando se questi pezzi strani meritino veramente di essere segnalati, poi mi rispondo che in fondo informare è sempre una cosa utile. Informare anche, ed alle volte direi soprattutto, sui percorsi brutti, come lo sono in buona sostanza questi delle Prealpi. Scegliere poi sarà premura del lettore, che individualmente potrà valutare il "bello" ed il "brutto" delle giornate percorse in ambiente. È evidente che non siamo sulle Pale di San Martino né abbiamo i vantaggi (sicurezza, roccia pulita ecc...) della falesia. Detto questo alle volte mi rammarico quando qualche lettore si chiede il perché dell'inserimento di questo o altri itinerari non esaltanti quando nelle descrizioni non viene mai riportato che si tratta di un percorso di per sé bello. È altrettanto chiaro che se uno ne avesse la possibilità arrampicherebbe sempre sullo Spigolo del Velo. Le emozioni qui, sulle Prealpi, devono essere di altro genere: cercate e volute. Chi vuole la scalata preconfezionata o il gesto divertente stia pur lontano da queste vie, come è infatti segnalato nelle introduzioni alle varie parti della guida che, a quanto pare, in pochi leggono.

 

AGGIORNAMENTI E NUOVA RELAZIONE
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