LISTA GENERALE RELAZIONI






IVgrado - FRIULI OCCIDENTALE

CRETA FORATA
Via Pachner (Pilastro Nord)

relazione: Emiliano Zorzi

introduzione presente nella guida

Il Vallone della Creta Forata è uno degli angoli più belli delle Carniche con il suo contrasto fra i verdi prati dell'ampio catino e le belle pareti soprastanti. Questa via, delle varie tracciate dai fratelli Pachner sulla parete, percorre il poco individuato Pilastro N che scende lungo la verticale della cima principale. Meno elegante come linea della via sorella sul pilastro dell'Anticima Est, posto più a sx, è comunque un percorso che presenta tratti divertenti su roccia molto buona. Ad onor del vero vi sono anche tratti scadenti con detriti e roccia meno salda. Nel complesso comunque si tratta di una salita meritevole, nonostante l'avvicinamento lungo e, pur essendo di difficoltà moderate, non è una via per principianti in quanto richiede un po' di esperienza nel valutare i passaggi migliori e nel muoversi su terreno praticamente disattrezzato.

racconto della salita e impressioni

Gli incroci di telefonate prima del fine settimana portano alla formazione del gruppone Max, Polpa, sottoscritto ed un amico del Max di Forni Avoltri. La meta è vedere una delle vie sul versante nord della Creta Forata.
Sono anni che non bazzico da queste parti e sono curioso. La curiosità e ben premiata: la giornata splendida contribuisce a far apparire ancora più bello il Cadin della Creta Forata, un luogo veramente magico dove contrasta la morbidissima erba del fondo del vallone con le belle pareti soprastanti. Vedremo se saranno anche meritevoli come arrampicata.
Risaliamo ancora in gregge lo zoccolo fino alla sua parte alta. Qui il conciliabolo stabilisce che, considerando le come sempre costanti condizioni di stanchezza, di fare il più breve e vicino sperone nord della cima principale, piuttosto che lo sperone dell'Anticima che, dire il vero, sembra più bello come linea.
I primi metri della via incoraggiano proprio, la roccia è super: su una via così poco frequentata non me lo aspettavo. In ogni caso dopo un po' ridiviene più normalmente rotta, anche perché i tratti più facili sono in canale. Il fatto di trovarsi su basse difficoltà con molte possibilità di salita crea la solita indecisione su quale linea seguire, anche perché in quattro ci sono quattro visioni diverse.
Gironzolando di qua e di là perdiamo il nostro solito tempo. Comunque data la non estrema lunghezza della via il tutto risulta comunque abbastanza ameno. A volte si rintraccia anche qualche vecchio chiodo. Dopo vari tiri normali si arriva sotto una parte più ripida e affilata dello spigolo.
Assieme al Polpa scaliamo questo bel tiretto di roccia di nuovo ottima, mentre il Max e il seguito preferiscono il più facile canale a sinistra, di roccia però penosa. Ormai in vista della cengiona della via normale ci riuniamo.
L'ultimo tratto lo percorriamo di conserva mentre il Max decide per altri tiri di corda, con conseguente arrivo a fine corda sul pendio di ghiaia non molto sotto la normale. Qui la truppa organizza una delle "soste da manuale" che di sicuro non saranno contemplate nei manuali d'alpinismo. Assieme al Polpa battiamo un paio di chiodi sul sentiero della normale e, dalla sosta così creata, lanciamo giù al Max una prolunga di dieci metri, sotto lo sguardo un po' stranito di una signora con figlio che scendono dalla cima.
Anche noi prima o dopo torniamo giù. A Cima Sappada gran reunion con il Saverio e il Dimitri provenienti dal Tartaro sul Dente del Pescecane.

 

RELAZIONE AGGIORNATA NELLA NUOVA GUIDA
ALPI CARNICHE OCCIDENTALI

 

 

 

 

 

 

 

CORREZIONI ed AGGIORNAMENTI

relazione aggiornata, con nuove foto, altre vie e discese sul nuovo volume Alpi Carniche occidentali :

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