IVgrado - DOLOMITI OCCIDENTALI - 1
PUNTA GROHMANN
Via Dimai (Spigolo Sud)
relazione: Emiliano Zorzi
introduzione presente nella guida
Pur chiamata spigolo è una salita alla parete S, con itinerario complesso, fra traversate, camini e fessure Nella nostra ripetizione, poco oltre il caratteristico passaggio della "Menschenfalle" abbiamo percorso una variante inutilmente più difficile e su roccia pericolosa, che, per questo motivo non viene riportata nella relazione. I tiri 10 - 12 sono perciò ricavati da informazioni indirette.
A parte questo inconveniente, la via è meritevole ed interessante per la varietà di passaggi ed il buon sviluppo. Da ricordare che anche seguendo il percorso giusto la giornata (salita + discesa) nel complesso sarà impegnativa fisicamente.
racconto della salita e impressioni
I caldissimi giorni di fine luglio del 2003 hanno segnato un periodo di "stanca" della mia attività alpinistica, dovuto all'iperattività ed alla vera e propria stanchezza fisica. Il mese era stato caratterizzato da uscite un po' randagie di vari giorni consecutivi dormendo in campeggio abusivo senza godere delle comodità e delle norme igieniche comuni. Alla fine la civiltà ha spezzato le nostre velleità di estate on the road.
É stato così che semplicemente per riempire il tempo abbiamo scelto a caso, fra quelle che ci sembravano uscite comode, questa via; un ripiego fra l'altro, visto che il progetto iniziale con il Polpa era la classica Steger al Catinaccio. Fatto sta che la nostra scelta, avendo come obiettivo una tranquilla giornata, non fu molto oculata.
Al di là della lunghezza non preventivata e della discesa faticosa, all'epoca pensavamo che "vie facili" non richiedessero un minimo di studio del percorso e la lettura di una qualche relazione decente. Così seguendo l'estro e qualche appunto sommario ci trasciniamo giorvagando qua e là fino alla caratteristica Menschenfalle, della quale avevo visto una foto antica. Il fatto di avere la certezza di essere sulla via giusta fa sì che ci sentiamo Dimai in persona. Naturalmente non avendo esattamente il fiuto della grande guida cortinese né avendo compiuto una qualche osservazione della parete subito sopra ci infiliamo in una variante (comunque frequentata da qualche sciagurato come noi, giudicando dalla presenza di chiodi "della disperazione", cioè piantati per il solo dovere morale di farlo) che ci fa rimpiangere di non essere andati sulla Steger al Catinaccio.
Con un tiro impronunciabile riusciamo comunque a raggiungere la grande terrazza poco sotto la cima, dove scopriamo che la via giusta, dalla quale esce una specie di sentiero, era ben pi a destra della nostra, mentre da sinistra arriva la Harrer.
Tutto è bene quel che finisce bene, anche se visti i risultati discutibili della nostra attività il Polpa deciderà che questa è la sua ultima uscita che non sia su vie a spit.
RELAZIONE COMPLETA NELLA GUIDA
IVgrado - DOLOMITI OCCIDENTALI - parte 1
CORREZIONI ed AGGIORNAMENTI
Nella nuova edizione del 2011 sono state riviste leggermente alcune distanze dei tiri di corda e la parte da noi non percorsa direttamente (tiri 10-12) in quanto "evitati" lungo una difficile variante involontaria.
Questa, naturalmente, non è riportata nella guida.
La si riporta qui per i curiosi:
- Dalla sosta 8 della via usuale, si traversa a sx lungo la terrazzetta, aggirando uno spigolo giallastro. Oltre si scende qualche metro per poi risalire in diagonale a sx portandosi sotto la verticale di un camino giallastro e repulsivo ad un esposto terrazzino di sosta con 2CF vecchi. 20 m ; 2°, 3°; 2CF.
- Si scalano le rocce soprastanti salendo verso il camino. Si rimonta il primo salto dello stesso su roccia gialla e friabile fin sotto il secondo salto verticale (p. 4°+, 1C ). Dal chiodo si va a dx qualche metro sotto una fessura di roccia più buona che sale verso dx in direzione della cima di un pilastro. Si scala la parete leggermente strapiombante sulla dx della fessura, raggiungendola qualche metro sopra (p. 6°, possibile proteggersi con un friend molto grosso nella fessura), dove la si asseconda di forza verso dx fino al bordo del pilastro ( 5 m , 5°). Raggiuntolo si sale lungo questo con difficoltà inferiori (rocce con detriti e sassi mobili) fino ad un terrazzino dove si attrezza una sosta su dadi e chiodi. 45 m ; 4°+, pp. 5° e 6°; 1C .
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Si continua lungo lo "spigolo" del pilastro, ora facile ed appoggiato, fino ad un'ampia zona detritica inclinata, dove sulla dx, su un pilastro analogo al nostro si vedono gli ometti e tracce di passaggio del percorso usuale, che si raggiunge alla sosta 12. 25 m ; 2°, pp. 3°.
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GALLERIA IMMAGINI
tiro n° 11 |
variante |
vetta |
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