TERZA TORRE DEL SELLA, m 2696

Parete O – Via Vinatzer

relazione di Roberto Geromet– salita del 20/8/2011

 

Impegnativo itinerario d’autore che sale con grande dirittura il versante ovest della Terza Torre del Sella lungo un sistema di fessure che indica la logica via di salita diretta alla cima. Tali fessure, evidenti allo sguardo da lontano, a volte non risultano di così immediata individuazione una volta in parete. La via è attraversata a metà dalla cengia della Via Normale, sulla quale si può eventualmente interrompere la scalata. Il tratto chiave, immediatamente sopra la cengia, è unto ma non troppo, mentre alcuni tratti in alto presentano roccia non all’altezza.

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Primi salitori:                  G. B. Vinatzer, V. Peristi, 23 luglio 1935

Sviluppo:                         380 m

Difficoltà:                         D+                                                          max: 5°, p. 6°- o A0

Tempo previsto:            5 – 6 ore

Roccia:                            buona, un po’ consumata sul passo chiave, mediocre sul tiro 9

Materiale:                         una scelta di dadi e friend, alcuni chiodi per evenienze (soste e chiodi di passaggio presenti)

Punti d’appoggio:         via di rapido accesso dalla strada

Cartine:                            Tabacco fogli 05 (Val Gardena) e 06 (Val di Fassa), scala 1:25.000

 

Accesso:

Dal Passo Sella (Albergo Maria Flora, versante Val Gardena) si imbocca il sent. 649 per la Ferrata delle Mesules. Dopo poco lo si abbandona per deviare a dx per la traccia che si dirige verso il centro della parete O della Terza Torre. L’attacco si raggiunge traversando verso sx su una facile cengia. 1C+1CL a sx. Mezz’ora dal passo.

 

Salita:

1)        Per bella parete di roccia lavorata si punta verso uno strapiombo giallo-nero di roccia a buchi. Se ne raggiunge il limite dx (2C, ev. sosta inutile) dove inizia una fessura obliqua a dx che si risale. Dove si trasforma in rampa si sosta. 50 m; 4°; 2C, 2CF.

2)        Scalare direttamente la parete soprastante a fianco dello strapiombo giallo-nero (possibile anche proseguire per la rampa obliqua a dx per poi rientrare a sx) puntando a raggiungere l’evidente fessura con strapiombo del tiro successivo. Si sosta su terrazzino alla base della stessa. 30 m; 4°, p. 4°+; 2CF.

3)        Si scala la fessura completamente (3C, 1CL), superando alla fine lo strapiombo che la occlude (1C, p. 5°) oltre il quale si sosta. 35 m; 4°, 4°+, p. 5°; 4C, 1CL, 1CF+CL.

4)        Si prosegue nella fessura che ora assume un leggero andamento verso dx. La si percorre completamente fino a sostare sotto ad un diedrino, caratterizzato sulla faccia dx da una placca grigia appoggiata ma abbastanza levigata. 35 m; 4°, p. 4°+; 3C, 2CL, 2CF.

5)        Risalire la liscia placca sul bordo dx (p. 5°-, 2C), riattraversando sopra verso sx (1CL), infilandosi in una fessura-camino con strapiombetto (p. 5°-, 1C). Una volta scalatala conviene sostare sulla sx su CL. 30 m; 4°, 5°-; 3C, 1CL, 1CLF.

6)        Si traversa a sx fino a 1CL per continuare poi in verticale per rocce non difficili che conducono alla cengia a metà parete sulla quale transita la Via Normale. Si sosta su masso sulla cengia. 40 m; 3°, 3°+; 1CL.

È possibile effettuare questo tiro anche proseguendo in verticale per una profonda fessura (1C), ma su difficoltà un po’ superiori e roccia peggiore.

7)        Si scala una fessura giallastra ben incisa (1FR) e ben assicurabile che conduce sotto allo strapiombo passo chiave della via. Si affronta l’ostacolo superandolo di forza verso dx (p. 6°- o A0, 2C). Si continua sopra lungo la netta ma sostenuta fessura (1C) passando poi in una parallela sulla dx fino a raggiungere la sosta chiodata. 25 m; 5°, 5°+, p. 6°- o A0; 4C, 1FR, 3CF.

8)        Si traversa a sx fino a 1C per poi salire per un diedro giallastro (2C) che poi piega un po’ a dx appoggiandosi. 40 m; 4°, 3C, 2CF.

9)        Si prosegue ancora un po’ lungo la rampa successiva fino a 2C (possibile raccordo con la Via Jahn, vedi sotto). Si va invece verso sx per fessura di roccia giallastra (2C) non buona fino a una nicchia a dx di uno spigolo (2C distanti, non sostare). Continuare per una fessura più netta sulla dx (2C, ev. sosta) fin sotto lo strapiombo finale. 40 m; 4°+, 5°; 6C, 2CF.

Proseguendo per la rampa non difficile si raggiungono le rocce lavorate e più appoggiate della Via Jahn (3°, pp. 4°) che, seguita, porta alla sosta 10, evitando il tratto di roccia delicata.

10)     Entrare nel camino fessura di buona roccia (2C sulla dx) superando un faticoso strapiombo oltre il quale si raggiunge più facilmente una spalla dove transita la Via Jahn e dove si sosta su spuntoni. 30 m; 5°, 4°.

11)     Si traversa verso sx sotto una lama di roccia (1C) oltre la quale si apre una nicchia (1C). Poco oltre si scalano rocce appoggiate che conducono alla cima. 30 m; 3°; 2C.

 

Discesa:

Avviene lungo la Via Normale, su evidenti tracce di passaggio con ometti e vecchissimi bolli rossi. Richiede attenzione, specialmente nella prima parte, anche se non è particolarmente impegnativa.

Per tracce lungo il versante N si scende fin sopra l’inizio della ripida parete. Spostandosi sulla sx si rinviene, in posizione esposta sul ciglio della parete sottostante, una catena per calata.

CD1: 25 lungo la sottostante parete verticale fino ad una spalla con targa ricordo.

Si continua a scendere ora per tracce e passaggi su roccette esposte (2°, qualche p. 3°) finché 1CL permette un’ulteriore CD (eventualmente si può scendere arrampicando per il sottostante caminetto verticale su difficoltà di 3°).

CD2: 20 m fino all’inizio della cengia mediana.

La si segue verso sx su nette tracce di sentiero, superando un breve tratto più esposto e ripassando poi sotto il tiro chiave della via di salita. Proseguendo lungo la cengia si raggiunge lo sbocco del profondo canale della Via Normale.

Qui vi sono due possibilità:

a)    continuare a traversare lungo la cengia, superando alcuni passi esposti (p. 3°, 2C) fino a raggiungere una serie di CD (5x25 m) che, lungo la parete a sx del canale deposita sulle ghiaie sotto al versante O della Torre, non distanti dall’attacco.

b)    scendere per il canale incassato e ostruito da massi in arrampicata o eventualmente con qualche breve doppia (vari ancoraggi sparsi) fino sopra al salti iniziale dello stesso. Qui si effettua una CD da 50 m fino alla base.

2 ore dalla cima.

In 20 min. si rientra a Passo Sella.

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