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PIZ CIAVAZES
Via Buhl

relazione: Dimitri Nardin e Roberto Geromet, salita del 19/6/2014

Primi salitori: Hermann Buhl e Walter Streng, estate 1949
Sviluppo: 300 m
Difficoltà complessiva: TD+
Difficoltà massima: 6°, pp. 6°+
Tempo previsto: 5h
Roccia: ottima ma con tratti molto lisciati dalla frequentazione
Materiale: NDA

 

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PIZ CIAVAZES (Cengia dei Camosci), m. 2300 ca.

Via Buhl (Parete Sud)

Classica via, molto frequentata, al centro della solare parete del Ciavazes e una delle classiche del sesto grado dolomitico. Nel 1949 Buhl la percorse per errore, credendo di ripetere la Via Micheluzzi, della quale di fatto costituisce una variante che la raddrizza, eliminando il famoso traverso. I primi tiri, pertanto, si percorrono sulla Micheluzzi, dalla quale si stacca poco dopo l'inizio del traverso per affrontare direttamente un diedro giallastro e strapiombante. Qui si concentrano le difficoltà, sostenute e continue, specialmente nella sezione di roccia gialla. Le prese e gli appoggi ormai levigati e unti a causa delle ripetizioni, nella sezione di roccia gialla crea dei problemi rendendo l'arrampicata faticosa e delicata allo stesso tempo.

Accesso
Dal parcheggio sotto il Ciavazes per uno dei vari sentierini che portano alla vicinissima parete ci si porta sotto la grande gola-camino centrale. L'attacco (vedi foto) poco a sx della verticale del diedro che in centro alla parete sotto la Cengia dei Camosci si alza netto, da metà altezza fino alla cengia stessa. L'attacco, in comune con la Via Micheluzzi, è contrassegnato dalla scritta “Micheluzzi” scolpita nella pietra.

Salita
1) • Alzarsi verticalmente sopra l'attacco della via raggiungendo una sorta di fessura orizzontale che si segue per alcuni metri verso destra fino a 1C; da qui si risale la parete soprastante tendendo leggermente a dx fino a raggiungere una cengetta dove si trova una vecchia sosta (3C), qualche metro a dx si trova invece la sosta a spit. 35 m; 4°+, pp 5°-; 3C, 2CL, 3SF.
2) •  Salire la placca soprastante tendendo a sx seguendo i chiodi fino sotto a uno strapiombetto. Qui traversare a sx (delicato) verso una lama con un chiodo. Salire poi verticalmente mirando all'evidente diedrino fessurato che si risale completamente fino sotto ai tetti che lo chiudono; da qui uscire a dx dove si sosta su cengetta. 30m; 5°+; 7C, 2SF.
3) •  Salire i facili salti rocciosi giungendo a una piccola cengia (1C) che si percorre verso sx (1C) fino alla base di un diedro erboso (1C) che si risale completamente uscendo su terrazzino a sx. 30m; 3°+, pp. 5°; 3C, 2SF.
4) •  Salire la placca sulla dx puntando a 1S e uscire quindi verso dx con movimento delicato (p. 6° o A0) raggiungendo una rampa che sale verso sx. La si risale portandosi alla base di un altro evidente diedro che si segue fino alla fine uscendo a sx con movimento atletico. 40m; 5°, p. 6°(A0); 1S, 2C, 2SF.
5) •  Si percorre la facile rampa verso dx che conduce alla base del diedrino che delimita il pilastro giallo; da qui ha inizio la Via Buhl, mentre la Micheluzzi continua verso dx. 15m; 3°; 2SF.
6) •  Risalire il diedrino giallo molto unto (1C) per circa 8m (1C con cordone in alto) quindi traversare verso dx seguendo una linea orizzontale (3C) portandosi in corrispondenza di uno spigoletto dove si trova una possibile sosta (meglio proseguire). Alzarsi leggermente e aggirare lo spigolo verso dx (1C) e proseguire fino a portarsi sotto la verticale di un diedrino grigio (1CL). Risalire per roccia più aderente lungo il diedro passando un'altra possibile sosta su un terrazzino e raggiungere la cima del pilastro staccato che forma il diedro dove si sosta. 40m; 6°; 8C, 1CL, 2SF.
7) •  Salire verticalmente un paio di metri (1C) quindi traversare verso dx (1C) fino a raggiungere un terrazzino erboso (attenzione a non seguire 1C che porta troppo a dx). Da qui risalire una bella paretina (1CL) leggermente strapiombante a buchi mirando a una nicchia sulla dx (1C). Traversare verso dx (1C) risalendo verso un diedrino grigio (1CL), risalirlo (1FR) uscendo sulla sx dove si sosta su cengetta. 40m; 5°+; 5C, 2CL, 1FR, 2SF.
8) •  Salire (1C) obliquando verso sx i risalti rocciosi fino alla base del diedro dove si trova una vecchia sosta. Salire altri 5m fino alla scomoda sosta posta sotto alla evidente costola gialla che sbarra il diedro. 40m; 4°+, 5°; 2C, 2SF.
9) •  Aggirare la costola strapiombante sulla dx, rientrando nel diedro subito sopra (1C). Risalirlo superando una difficile strozzatura (1C e 1CU); quindi proseguire con arrampicata più facile (1S, 1C) fino a una clessidra con cordone dove si sosta. 30m; 6°, pp. 6°+; 3C, 1CU, 1S, 1CLF.
10) •  Superare lo strapiombo soprastante la sosta con arrampicata atletica fino a uscire su un terrazzino (1CL); proseguire lungo gli ultimi metri del diedro uscendo direttamente sulla Cengia dei Camosci. 25m; 5°+, 5°; 3CL, 1D, 1C, 1AF.

Discesa
La discesa avviene verso sx per la Cengia dei Camosci o eventualmente, con neve, a doppie lungo la Via della Rampa (vedi descrizioni sulla guida Dolomiti Occidentali 1, Itin. 010).

 

 

 

 

 

 

 

 

SITI GEMELLI

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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CORREZIONI ed AGGIORNAMENTI

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