MONTE REST / AVANCORPO, m 1350 ca.

Via “Parete Ovest”

relazione di Emiliano Zorzi – salita parziale del 29/4/2012

 

Percorso dal notevole sviluppo che risale completamente la selvaggia parete che domina la strada che sale da Tramonti al Passo di Rest. Si tratta di un percorso “prealpino” disomogeneo, con tratti impegnativi alternati a vari tratti di trasferimento, a volte su ripida erba e mughi. Anche la qualità della roccia è disomogenea, anche se le sezioni piuttosto friabili e da ripulire sono ancora dominanti rispetto a quelle di arrampicata più gradevole. In definitiva è, allo stato attuale, un percorso per gli amanti dei posti poco frequentati. In ogni caso la generosa spittatura, spesso a distanza da falesia, consente di progredire in sicurezza nonostante la roccia non rassicurante.

Il primo tratto della via è molto esposto.

 

Primi salitori:                  G. Quaranta e N. Valla, 5 giugno 1998

Sviluppo:                         630 m

Difficoltà max:                6b (5c/A0)

Tempo previsto:            7 – 8 ore

Roccia:                            discreta; a tratti da ripulire in alcuni tratti friabili

Materiale:                         12 rinvii; 2 corde da 60 m per la discesa (via sportiva)

 

Accesso:

Si lascia l’auto presso uno slargo in corrispondenza del primo tornante dell’ultima serie sotto il Passo di Rest (q. 897 – evidentissimo cartello marrone sulla dx della strada con il nome della via).

Si sale per ripido bosco lungo una labile traccia seguendo i bollini rossi sugli alberi e sui sassi. Da ultimo la traccia va verso dx fra mughi tagliati raggiungendo un canale di scolo, oltre il quale si percorre per una decina di metri una comoda cengia d’erba fino all’attacco sotto un’evidente profonda fessura giallastra. 1C+targhetta con nome. 20 min. dalla strada.

 

Salita:

 

1)        Si sale la fessura giallastra, prima appoggiata (1C, 1S) e poi verticale e foggiata a camino. Difficile, anche a causa della roccia instabile, l’ingresso nella stessa e l’uscita sul bordo dx della stessa (6S, distanza da falesia). Sosta molto esposta sulla dx. 25 m; 5b; 1C, 7S; 2SF.

2)        Si continua per roccia grigia friabile poco a dx della fessura-camino, portandosi infine un po’ a dx ad un terrazzino con sosta. 15 m; 4c; 1S, 3C, 2SF.

3)        Si supera un tratto verticale di roccia grigia più sana (5a, 3S) raggiungendo l’uscita della lunga fessura iniziale. Si sale per poco su fastidiosa erba (2S) fino ad un terrazzino con tronco secco. Si affronta direttamente un ultimo muro verticale (5b, 3S) con uscita sul cengetta con terra agevolata da 1S con cordone (A0 a causa del terreno). 20 m; 5b/5a; 9S, 3SF+CL.

4)        Si traversa brevemente a dx su roccia a scaglie (2C) affrontando poi una colata di roccia più scura leggermente strapiombante e dalle difficoltà continue (ca. 15 m, 6b; molti spit molto ravvicinati). Un esposto traverso a dx su roccia sana (5a, 3S) conduce ad una sosta abbastanza comoda. 20 m; 6b; molti spit; 2SF.

5)        Per una placchetta (1S) e poi per erba (1S) si raggiunge un breve diedro che si sale su ottima roccia (1C, 1S). Sopra si va in leggera diagonale a sx prima su terreno divertente (1S) e poi su ripidissima erba insidiosa (1C, 2S) fino a raggiungere un po’ a sx la cresta del primo avancorpo staccato. 30 m; 5a, poi erba ripida; 2C, 6S, 2SF.

6)        Si scavalca la cresta rinvenendo 2S con catena rossa (calata nel sottostante canalone di discesa se si vuole interrompere qui la salita) su ottimo terrazzino. Si prosegue traversando in leggera discesa verso dx su cengetta erbosa (segno rosso). Prima di un brevissimo saltino un po’ insidioso c’è 1S per sicurezza. Si continua a traversare per comoda erba e ghiaie abbassandosi un po’ fino quasi al fondo del canalone, dove si trova 1S con moschettone. 40 m; 1°, p. 2°; 1S, 1SF.

7)        Si scala una breve paretina (p. 5a, 2S) a sx di un caminetto, sopra il quale si cammina per l’ampio canale che separa l’avancorpo dalla parete vera e propria. In fondo al canale sulla sx 1SF. 30 m; p. 5a poi elem.; 2S, 1SF.

8)        Il canale qui si chiude a stretto camino che va risalito con bella arrampicata su roccia solida e slavata, raggiungendo un nuovo ampio slargo del canalone. 25 m; 4c; 2C, 3S, 2SF.

9)        Si cammina per l’ampio slargo ghiaioso rimontando poi delle roccette fin sotto un antro giallastro spesso umido e con albero secco. Sul limite superiore dx dell’antro, presso dei mughi segati con cordino conviene sostare. 25 m; 1°.

10)     Immediatamente oltre lo spigolo si scala un difficile muretto (3S, 6a) che permette di raggiungere un bel diedro che si scala di forza (molti spit) fino all’esposto terrazzino in cima allo stesso. 25 m; 5c, p. 6a; molti spit; 2SF.

11)     Si sale camminando verso dx per pendio di ripida erba fra i mughi. Si segue l’esile traccia per qualche metro verso dx (mughi tagliati) e poi riprendendo a salire fino a raggiungere la dorsale di un dosso di mughi, oltre la quale si ritorna in piano verso l’ampio e bonario canalone a sx. Raggiuntolo si sale per una decina di metri finché sulla sx si ritrovano gli spit su una placca verticale. 70 m; erba ripida.

12)     Si affronta il difficile movimento iniziale sulla placca con scagliette friabili (p. 6a+, 2S). Dal secondo spit un breve traversino a sx (1S) porta su roccia migliore. Dopo pochi metri divertenti (1S) il terreno peggiora nuovamente (5c, 2S) divenendo infine un po’ più semplice (2S) fino alla sosta esposta. 25 m; 5c, p. 6a+; 8S, 2SF.

NB: qui abbiamo interrotto la salita per motivi di tempo. Si riporta da qui in poi la relazione dei primi salitori (vedi pubblicazione pdf Le Pietre del Silenzio, pag. 55). La relazione nel tratto percorso da noi si è rivelata affidabile. Inoltre la presenza degli spit rende inequivocabile il percorso (non è segnalato il numero di ancoraggi).

13)     Si risale per salti di roccia e verdi fino a raggiungere la grande cengia ghiaiosa a ¾ di parete. 90 m; 4a, poi elem; 2SF con catena.

14)     Dalla sosta si raggiunge il lungo canalone che taglia la parete in alto. 20 m.

15)     Lo si attacca al suo interno, poi si attraversa brevemente a dx e si riprende la salita verticale fino alla sosta. 40 m; 4c.

16)     Si continua a salire seguendo gli spit attraversando poi alcuni metri a dx fino allo spigolo che si segue in verticale fino alla sosta. 30 m; 6b.

17)     Si attraversa a sx e si sormonta una cresta rientrando nel canalone (a sx catena per calata). Si risale sulla dx un breve muretto e si prosegue lungo la cresta per poi rientrare nel canalone, raggiungendo i 2SF. 40 m; 4c.

18)     Lasciando ancora a sx un’altra catena di calata si continua superando alcune placche che conducono all’uscita della parete (2SF con catena). 50 m; 4a.

 

Discesa:

Si effettua a CD lungo la via di salita.

CD1-2-3)   Nella parte alta, le prime 3CD (lunghe) si effettuano dalle catene segnalate nella relazione dei tiri, raggiungendo la grande cengia a ¾ di parete.

CD4-5)      Si discendono i tiri 13 e 12 fino al grande canalone (60+40 m).

Si ridiscende con attenzione il tratto di erba ripida (tiro 11) seguendo la labile traccia usata in salita (tratto da percorrere in sicurezza usando i mughi), raggiungendo l’esposto terrazzino sopra il tiro 10.

CD6)          50 m, con breve tratto nel vuoto (tiro 10) e poi lungo le facili roccette fino al grande spiazzo con catena sulla dx (sosta 8).

CD7)          55 m lungo il camino del tiro 8 e l’ampio canale elementare con muretto finale del tiro 7, fino a 1S con moschettone della sosta 7.

Qui si abbandona il percorso di salita e si continua a scendere per il largo canale incassato.

CD8)          15 m fino all’ampio fondo del canale (possibile anche scendere con facile arrampicata).

 

Si prosegue in discesa per il canale sassoso, superando alcuni brevi facili salti (ev. CD da piccolo albero sulla dx) e rientrando rapidamente all’attacco della via.

In totale 3 ore dall’uscita della via.

 

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