Percorso
dal notevole sviluppo che risale completamente la selvaggia parete che domina
la strada che sale da Tramonti al Passo di Rest. Si tratta di un percorso
“prealpino” disomogeneo, con tratti impegnativi alternati a vari tratti di
trasferimento, a volte su ripida erba e mughi. Anche la qualità della roccia è
disomogenea, anche se le sezioni piuttosto friabili e da ripulire sono ancora dominanti
rispetto a quelle di arrampicata più gradevole. In definitiva è, allo stato
attuale, un percorso per gli amanti dei posti poco frequentati. In ogni caso la
generosa spittatura, spesso a distanza da falesia, consente di progredire in
sicurezza nonostante la roccia non rassicurante.
Il
primo tratto della via è molto esposto.
Primi salitori: G. Quaranta e N. Valla, 5 giugno 1998
Sviluppo: 630
m
Difficoltà max: 6b
Tempo previsto: 7 – 8 ore
Roccia: discreta;
a tratti da ripulire in alcuni tratti friabili
Materiale: 12
rinvii; 2 corde da 60 m per la discesa (via sportiva)
Accesso:
Si
lascia l’auto presso uno slargo in corrispondenza del primo tornante
dell’ultima serie sotto il Passo di Rest (q. 897 – evidentissimo cartello
marrone sulla dx della strada con il nome della via).
Si
sale per ripido bosco lungo una labile traccia seguendo i bollini rossi sugli
alberi e sui sassi. Da ultimo la traccia va verso dx fra mughi tagliati
raggiungendo un canale di scolo, oltre il quale si percorre per una decina di
metri una comoda cengia d’erba fino all’attacco sotto un’evidente profonda
fessura giallastra. 1C+targhetta con nome. 20 min. dalla strada.
Salita:
1)
Si
sale la fessura giallastra, prima appoggiata (1C, 1S) e poi verticale e
foggiata a camino. Difficile, anche a causa della roccia instabile, l’ingresso
nella stessa e l’uscita sul bordo dx della stessa (6S, distanza da falesia).
Sosta molto esposta sulla dx. 25 m; 5b;
1C, 7S; 2SF.
2)
Si
continua per roccia grigia friabile poco a dx della fessura-camino, portandosi
infine un po’ a dx ad un terrazzino con sosta. 15 m; 4c; 1S, 3C, 2SF.
3)
Si
supera un tratto verticale di roccia grigia più sana (5a, 3S) raggiungendo
l’uscita della lunga fessura iniziale. Si sale per poco su fastidiosa erba (2S)
fino ad un terrazzino con tronco secco. Si affronta direttamente un ultimo muro
verticale (5b, 3S) con uscita sul cengetta con terra agevolata da 1S con
cordone (A0 a causa del terreno). 20 m;
5b/5a; 9S, 3SF+CL.
4)
Si
traversa brevemente a dx su roccia a scaglie (2C) affrontando poi una colata di
roccia più scura leggermente strapiombante e dalle difficoltà continue (ca. 15
m, 6b; molti spit molto ravvicinati). Un esposto traverso a dx su roccia sana
(5a, 3S) conduce ad una sosta abbastanza comoda. 20 m; 6b; molti spit; 2SF.
5)
Per
una placchetta (1S) e poi per erba (1S) si raggiunge un breve diedro che si
sale su ottima roccia (1C, 1S). Sopra si va in leggera diagonale a sx prima su
terreno divertente (1S) e poi su ripidissima erba insidiosa (1C, 2S) fino a
raggiungere un po’ a sx la cresta del primo avancorpo staccato. 30 m; 5a, poi erba ripida; 2C, 6S, 2SF.
6)
Si
scavalca la cresta rinvenendo 2S con catena rossa (calata nel sottostante
canalone di discesa se si vuole interrompere qui la salita) su ottimo
terrazzino. Si prosegue traversando in leggera discesa verso dx su cengetta
erbosa (segno rosso). Prima di un brevissimo saltino un po’ insidioso c’è 1S
per sicurezza. Si continua a traversare per comoda erba e ghiaie abbassandosi
un po’ fino quasi al fondo del canalone, dove si trova 1S con moschettone. 40 m; 1°, p. 2°; 1S, 1SF.
7)
Si
scala una breve paretina (p. 5a, 2S) a sx di un caminetto, sopra il quale si
cammina per l’ampio canale che separa l’avancorpo dalla parete vera e propria.
In fondo al canale sulla sx 1SF. 30 m;
p. 5a poi elem.; 2S, 1SF.
8)
Il
canale qui si chiude a stretto camino che va risalito con bella arrampicata su
roccia solida e slavata, raggiungendo un nuovo ampio slargo del canalone. 25 m; 4c; 2C, 3S, 2SF.
9)
Si
cammina per l’ampio slargo ghiaioso rimontando poi delle roccette fin sotto un
antro giallastro spesso umido e con albero secco. Sul limite superiore dx
dell’antro, presso dei mughi segati con cordino conviene sostare. 25 m; 1°.
10)
Immediatamente
oltre lo spigolo si scala un difficile muretto (3S, 6a) che permette di raggiungere
un bel diedro che si scala di forza (molti spit) fino all’esposto terrazzino in
cima allo stesso. 25 m; 5c, p. 6a; molti
spit; 2SF.
11)
Si
sale camminando verso dx per pendio di ripida erba fra i mughi. Si segue
l’esile traccia per qualche metro verso dx (mughi tagliati) e poi riprendendo a
salire fino a raggiungere la dorsale di un dosso di mughi, oltre la quale si
ritorna in piano verso l’ampio e bonario canalone a sx. Raggiuntolo si sale per
una decina di metri finché sulla sx si ritrovano gli spit su una placca
verticale. 70 m; erba ripida.
12)
Si
affronta il difficile movimento iniziale sulla placca con scagliette friabili
(p. 6a+, 2S). Dal secondo spit un breve traversino a sx (1S) porta su roccia
migliore. Dopo pochi metri divertenti (1S) il terreno peggiora nuovamente (5c,
2S) divenendo infine un po’ più semplice (2S) fino alla sosta esposta. 25 m; 5c, p. 6a+; 8S, 2SF.
NB: qui abbiamo interrotto la salita
per motivi di tempo. Si riporta da qui in poi la relazione dei primi salitori
(vedi pubblicazione pdf Le
Pietre del Silenzio, pag. 55). La relazione nel tratto percorso da noi si è
rivelata affidabile. Inoltre la presenza degli spit rende inequivocabile il
percorso (non è segnalato il numero di ancoraggi).
13)
Si
risale per salti di roccia e verdi fino a raggiungere la grande cengia ghiaiosa
a ¾ di parete. 90 m; 4a, poi elem; 2SF
con catena.
14)
Dalla
sosta si raggiunge il lungo canalone che taglia la parete in alto. 20 m.
15)
Lo
si attacca al suo interno, poi si attraversa brevemente a dx e si riprende la
salita verticale fino alla sosta. 40 m;
4c.
16)
Si
continua a salire seguendo gli spit attraversando poi alcuni metri a dx fino
allo spigolo che si segue in verticale fino alla sosta. 30 m; 6b.
17)
Si
attraversa a sx e si sormonta una cresta rientrando nel canalone (a sx catena
per calata). Si risale sulla dx un breve muretto e si prosegue lungo la cresta
per poi rientrare nel canalone, raggiungendo i 2SF. 40 m; 4c.
18)
Lasciando
ancora a sx un’altra catena di calata si continua superando alcune placche che
conducono all’uscita della parete (2SF con catena). 50 m; 4a.
Discesa:
Si
effettua a CD lungo la via di salita.
CD1-2-3) Nella
parte alta, le prime 3CD (lunghe) si effettuano dalle catene segnalate nella
relazione dei tiri, raggiungendo la grande cengia a ¾ di parete.
CD4-5) Si
discendono i tiri 13 e 12 fino al grande canalone (60+40 m).
Si
ridiscende con attenzione il tratto di erba ripida (tiro 11) seguendo la labile
traccia usata in salita (tratto da percorrere in sicurezza usando i mughi),
raggiungendo l’esposto terrazzino sopra il tiro 10.
CD6) 50 m,
con breve tratto nel vuoto (tiro 10) e poi lungo le facili roccette fino al
grande spiazzo con catena sulla dx (sosta 8).
CD7) 55 m
lungo il camino del tiro 8 e l’ampio canale elementare con muretto finale del
tiro 7, fino a 1S con moschettone della sosta 7.
Qui si
abbandona il percorso di salita e si continua a scendere per il largo canale
incassato.
CD8) 15 m
fino all’ampio fondo del canale (possibile anche scendere con facile
arrampicata).
Si
prosegue in discesa per il canale sassoso, superando alcuni brevi facili salti
(ev. CD da piccolo albero sulla dx) e rientrando rapidamente all’attacco della
via.
In
totale 3 ore dall’uscita della via.
Foto principale: