Bellissima linea in placca con
difficoltà assolutamente da non sottovalutare, considerando anche la difficoltà
a proteggersi, dove spesso le distanze fra i rinvii sono molto lunghe. È fra i
percorsi più impegnativi presenti in questa guida, adatto solo agli amanti dell’arrampicata
tecnica e delicata lungo le tipiche rigole di erosione che abbiano un buon
margine sulle difficoltà. Tenere conto che ad inizio stagione può essere
problematico affrontare questa via, come le altre della parete, a causa della
presenza di un nevaio che alle volte raggiunge l’altezza di un intero tiro di
corda.
L’itinerario sale in mezzo a due delle
varie vie aperte in zona da Andrea Spavento (Giannino e Mirella e Tureddu-Soccol).
Primi salitori: G. Cergol e C. Michieli,
26 agosto 2007
Sviluppo: 355 m
Difficoltà: TD+ max: 6°-, pp. 6°+ e
7°
Tempo previsto: 5 – 6 ore
Roccia: ottima
Materiale: cordini, dadi, friend, una
scelta di chiodi fra cui vari a lama sottili ed almeno un paio a “V” (via poco
attrezzata); due corde da 60 m per la discesa
Punti d’appoggio: Capanna degli Alpini
Accesso:
Dalla Capanna degli Alpini, da dove è
già visibile la parete, si attraversa il fiume puntando alle nostre lastronate,
salendo fino al termine del bosco. Si continua per traccia sconnessa su
ghiaione e massi di crollo (ometti) fino a giungere sotto la grande placconata chiusa in alto a mo’ di ferro di cavallo dai
grandi strapiombi a metà parete. Sul limite sx della placconata
attacca la Via Garsini alla Riscossa (Dolomiti Orientali 2, Itin. 072).
L’attacco del nostro percorso (ometto) si trova a dx del grande pilastro che
divide la parte bassa del paretone, a sx dei tettini
che formano una “v” rovesciata, scura e bagnata, al centro del nevaio. 1 ora.
Vedi anche Dolomiti Orientali 2, Itin. 073.
Salita:
1)
Si
attacca con un passaggio di difficile interpretazione (6°) in una fessura-tetto
inclinata a sx, larga, un po’ svasata e dal fondo spesso umido. La si segue per
tutta la lunghezza (
2)
Si
prosegue linearmente lungo la placconata a rigole.
3)
Ancora
con lo stesso andamento fino ad una cengia inclinata forma di semicerchio, ben
visibile anche dalla Capanna degli Alpini.
4)
Ci
si porta al suo limite dx, quasi in prossimità della rampa-canale, da dove ci
si alza verticali puntando ad un piccolo tettino per
5)
Ripartire
in verticale sopra la sosta dirigendosi sotto al tetto, evidente anche dal
basso, obliquando poi a sx per 6-
6)
Si
continua lungo una rampa arrivando ad un ripiano dove si incrocia nuovamente
7)
Si
prosegue su placca gradonata ora più facile arrivando ad una grande cengia
sotto a dei bei strapiombi a gradoni. Utili friend piccoli per sostare.
8)
Si
traversa a sx puntando ad una cengia più bassa dove iniziano le calate.
Discesa:
Avviene
a corde doppie su percorso diverso dalla via di salita.
CD1:
CD2:
Da
qui con 6CD successive (
Nella
foto l’itinerario è contrassegnato con la lettera “d”.